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FANO - Anche le terme di Carignano in concorso tra i “Luoghi del cuore” promossi dal Fai e per i quali si può votare fino a fine anno. 103 i clic che si sono già guadagnate, conquistando per ora il secondo posto tra i siti marchigiani (soltanto 5 preferenze in più per Montefabbri) e il centodecimo posto su scala nazionale.
E’ anche attraverso questo canale che gli innamorati della struttura, confluiti nel gruppo social “Riapriteci le terme di Carignano”, intende tenere accesi i riflettori su una vicenda che ogni volta che fa segnare un passo in avanti, poi impiega mesi per evidenziare qualche altro progresso.
Al momento si resta fermi all’intervento di bonifica condotto poco più di un mese fa sulla galleria che custodisce la sorgente dell’acqua Orianna (una quindicina di metri sotto il livello del suolo) e sul pozzo che genera l’acqua sulfurea Beatrice, collocato ad una profondità di una decina di metri.
A rilevare l’inadempimento l’assessore regionale Aguzzi che aveva anche osservato come la proprietà non avesse ancora compiuto alcun passo ufficiale in Regione, rinfocolando così i dubbi già alimentati dai ripetuti slittamenti della presentazione del piano di rilancio.
Alla finestra c’è anche l’amministrazione comunale che con l’assessore all’Urbanistica Fanesi non può spingersi oltre gli ultimi contatti di qualche mese fa con l’avvocato Natali, referente di Gestioni Spedalità Private, dai quali era emerso «che la proprietà non aveva necessità di alcuna variante per dare attuazione al proprio progetto, che peraltro anche noi conosciamo solo per sommi capi». Anche i paletti fissati dalla Sovrintendenza, «relativi principalmente alla riduzione del commerciale e del consumo di solo», non rappresenterebbero un ostacolo ad un’operazione «che per quello che ci riguarda deve svilupparsi su due fronti, quello prettamente termale e quello turistico».
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