Più di 200 sanitari contagiati dal Coronavirus a Marche Nord, parte l'esposto: «Qualcosa non ha funzionato»

Più di 200 sanitari contagiati dal Coronavirus a Marche Nord, parte l'esposto: «Qualcosa non ha funzionato»
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PESARO - Basta leggere i numeri di medici e operatori contagiati all’interno delle strutture ospedaliere di Marche Nord e Area vasta, per comprendere come il nodo sicurezza e gestione dell’emergenza resti un tema caldo per operatori e sigle sindacali, che rappresentano il comparto medico. Ci sono attualmente 558 sanitari fra medici e infermieri in isolamento a livello regionale e di questi 343 sono gli operatori contagiati in isolamento fiduciario nelle strutture ospedaliere di Area Vasta, a Pesaro e Urbino.


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Solo all’interno di Marche Nord sono 200 i sanitari contagiati. All’ospedale di Urbino invece sono 90 i sanitari risultati positivi di cui più della metà provengono dal reparto di Medicina-Geriatria. Ora, il sindacato dei medici Cimo e altre sigle sindacali del comparto delle professioni mediche Cisl e Cgil, attendono risposte chiare da Asur e Marche Nord e l’avvio di test sierologici e tamponi in modo capillare.
 
La segnalazione è partita nella fase più acuta e drammatica dell’emergenza. I sindacati hanno inoltrato ai vertici Asur, alla direzione Marche Nord, al prefetto e alla Procura un’informativa per denunciare la gestione della fase 1 dell’emergenza Covid e la mancanza dei dispositivi di protezione e rifornimenti adeguati alle esigenze, tutto unito alla riorganizzazione interna dei presidi. 

«Non ci convince né ha sciolto interrogativi e i dubbi sulla gestione dell’emergenza – entra nel merito il dottor Moretti – la risposta inviata dall’azienda ospedaliera Marche Nord, ormai un mese fa. Chiediamo e attendiamo un’accelerata delle strutture di Pesaro e del laboratorio di Urbino per attivare al più presto e garantire gli esami sierologici e il tampone sui medici, anche se asintomatici, ma che sono stati in forza nei reparti Covid». Da Marche Nord agli ospedali dell’Area Vasta, Moretti torna a citare il caso di Urbino. «Anche il primario di Medicina, risulta ora positivo e attualmente è in isolamento insieme a diversi altri medici e operatori contagiati, segnale che il riordino dell’ospedale per l’afflusso dei Covid non ha funzionato fin dalle fasi iniziali. Non a caso ora l’Area Vasta 1 in accordo con la Regione ha intrapreso la decisione di svuotare progressivamente l’ospedale dai pazienti positivi non gravi e trasferirli in altre strutture a Pesaro». Alle segnalazioni della categoria però né l’azienda ospedaliera né l’Area Vasta hanno fornito numeri chiari sui medici ancora in isolamento e quanti di loro attendono il tampone per rientrare in servizio. Così come resta vaga, rimarca Moretti, la risposta dell’azienda ospedaliera imputando i ritardi e la mancanza dei dispositivi fin dall’inizio dell’emergenza alla Protezione civile regionale che inizialmente avrebbe bloccato gli ordinativi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico