PESARO - «Ora subito al lavoro per sistemare gli stabilimenti e livellare l’arenile, poi ci dirà il Governo quando aprire ai clienti. Misure di precauzione,...
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Intanto, almeno per il momento, incamerano quanto ieri in serata ha chiarito la Regione a cui si erano rivolti con forza dopo la dichiarazione del sottosegretario al Mibact Lorenza Bonaccorsi, («andremo al mare questa estate»).
In sostanza la Regione - a cui era stata chiesta un’ordinanza per consentire la manutenzione degli arenili - ha fatto chiarezza facendo riferimento all’ultimo Dpcm del 10 aprile sulle attività consentite e per cui si ritiene che siano ammessi gli allestimenti stagionali per l’apertura degli stabilimenti, i ripascimenti e la sistemazione delle spiagge con ruspe e piccoli interventi di manutenzione. Per intraprendere i primi “lavoretti” basterà inviare una comunicazione alla Prefettura.
La preparazione
«La stagione va preparata con almeno un mese e mezzo di lavoro», dice Sabina Cardinali, titolare di Bagni Tino in viale Trieste e portavoce nazionale di Cna Balneatori. L’attenzione al momento è così focalizzata sulla possibilità di lavorare per farsi trovare pronti all’avvio della stagione, qualunque sia il momento che verrà deciso». Dice Andrea Giuliani, responsabile di Oasi Confartigianato: «Sono tre le richieste più urgenti: dare la possibilità ai balneari di fare interventi di manutenzione della spiagge, sistemazione dell’arenile, permettere a chi ha già iniziato i cantieri per la riqualificazione di poterli ultimare. L’apertura? La decide il Governo, così come il comitato tecnico-scientifico darà le indicazioni sulle precauzioni da tenere in spiaggia. Prima la salute, senza dubbio. Noi ora chiediamo solo di metterci nelle condizioni di fare il lavoro preparatorio». Tra i primi ad accogliere le istanze dei bagnini il consigliere regionale Andrea Biancani conscio dei problemi della stagione balneare e del turismo.
Le precauzioni
Sabina Cardinali evidenzia che i bagnini effettueranno i lavori di con tutte le misure di sicurezza. «Ci sono cumuli di sabbia ovunque e pochissimi mezzi per livellare gli arenili, il lavoro va organizzato per tempo». Distanze di precauzione quando apriranno gli stabilimenti? «I deputati a decidere sono gli organismi sanitari e del comitato scientifico, loro ci diranno cose fare. Noi stiamo ragionando sul fatto che difficilmente potremo confermare ombrelloni alle compagnie di ragazzi con 15-20 persone». Bocciate le barriere in plexiglass per separare gli ombrelloni, Cardinali non ha dubbi: «Le barriere non sono praticabili, non passa l’aria, non si possono costringere le persone a fare la sauna dentro delle gabbie al mare». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico