Coronavirus, i bagnini dopo il via libera della Regione: «Un mese e mezzo per sistemare le spiagge di Pesaro»

Coronavirus, i bagnini dopo il via libera della Regione: «Un mese e mezzo per sistemare le spiagge di Pesaro»
Coronavirus, i bagnini dopo il via libera della Regione: «Un mese e mezzo per sistemare le spiagge di Pesaro»
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Mercoledì 15 Aprile 2020, 10:03

PESARO - «Ora subito al lavoro per sistemare gli stabilimenti e livellare l’arenile, poi ci dirà il Governo quando aprire ai clienti. Misure di precauzione, nessuna fuga in avanti, no alle barriere in plexiglass, un freno agli ombrelloni con le compagnie. Ma le decisioni spettano agli esperti sanitari e scientifici». I bagnini di Pesaro e Fano rappresentati da Cna e Confartigianato, non vogliono mettere nessun segno rosso sul calendario come data di apertura dell’afflusso ai bagnanti. E non vogliono nemmeno entrare troppo, se non con qualche ragionamento, nel nodo legato a cosa si potrà fare in spiaggia e in che modo. Non è questo il momento di parlarne e ogni valutazione verrebbe comunque superata da decisioni successive.

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Intanto, almeno per il momento, incamerano quanto ieri in serata ha chiarito la Regione a cui si erano rivolti con forza dopo la dichiarazione del sottosegretario al Mibact Lorenza Bonaccorsi, («andremo al mare questa estate»).
 
In sostanza la Regione - a cui era stata chiesta un’ordinanza per consentire la manutenzione degli arenili - ha fatto chiarezza facendo riferimento all’ultimo Dpcm del 10 aprile sulle attività consentite e per cui si ritiene che siano ammessi gli allestimenti stagionali per l’apertura degli stabilimenti, i ripascimenti e la sistemazione delle spiagge con ruspe e piccoli interventi di manutenzione. Per intraprendere i primi “lavoretti” basterà inviare una comunicazione alla Prefettura.
La preparazione
«La stagione va preparata con almeno un mese e mezzo di lavoro», dice Sabina Cardinali, titolare di Bagni Tino in viale Trieste e portavoce nazionale di Cna Balneatori. L’attenzione al momento è così focalizzata sulla possibilità di lavorare per farsi trovare pronti all’avvio della stagione, qualunque sia il momento che verrà deciso». Dice Andrea Giuliani, responsabile di Oasi Confartigianato: «Sono tre le richieste più urgenti: dare la possibilità ai balneari di fare interventi di manutenzione della spiagge, sistemazione dell’arenile, permettere a chi ha già iniziato i cantieri per la riqualificazione di poterli ultimare. L’apertura? La decide il Governo, così come il comitato tecnico-scientifico darà le indicazioni sulle precauzioni da tenere in spiaggia. Prima la salute, senza dubbio. Noi ora chiediamo solo di metterci nelle condizioni di fare il lavoro preparatorio». Tra i primi ad accogliere le istanze dei bagnini il consigliere regionale Andrea Biancani conscio dei problemi della stagione balneare e del turismo.
Le precauzioni
Sabina Cardinali evidenzia che i bagnini effettueranno i lavori di con tutte le misure di sicurezza. «Ci sono cumuli di sabbia ovunque e pochissimi mezzi per livellare gli arenili, il lavoro va organizzato per tempo».

Distanze di precauzione quando apriranno gli stabilimenti? «I deputati a decidere sono gli organismi sanitari e del comitato scientifico, loro ci diranno cose fare. Noi stiamo ragionando sul fatto che difficilmente potremo confermare ombrelloni alle compagnie di ragazzi con 15-20 persone». Bocciate le barriere in plexiglass per separare gli ombrelloni, Cardinali non ha dubbi: «Le barriere non sono praticabili, non passa l’aria, non si possono costringere le persone a fare la sauna dentro delle gabbie al mare».

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