«Basta chiacchiere, i bagnini sono fermi e non hanno aiuti». Stagione estiva, tante idee ma poco praticabili

ia libera alla manutenzione della spiaggia nelle Marche
SENIGALLIA - Meglio chiusi che assecondare idee folli. La pensa così Marta Mannino, imprenditrice balneare di Senigallia disorientata come tutti durante il coronavirus....

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SENIGALLIA - Meglio chiusi che assecondare idee folli. La pensa così Marta Mannino, imprenditrice balneare di Senigallia disorientata come tutti durante il coronavirus. Ognuno dice la sua. Tutti hanno una ricetta ma dal governo ancora si sa solo che in estate gli stabilimenti potranno riaprire. Meno male. Si, ma come? «Tante chiacchiere, nulla di concreto e nessuno che sappia dirci di che morte moriremo – sbotta Marta Mannino, Bagni Marta -. Siamo fermi senza aiuti di alcun genere. Non sappiamo né quando di preciso né come potremo tornare a lavorare».


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Bocciata la soluzione in plexiglass. «Un investimento del genere in tempo di crisi – aggiunge - che non si può proporre ai clienti, che vengono al mare per “respirare”. Inoltre sarebbe un caldo infernale all’interno di questo scatolato. Con le prenotazioni obbligatorie la clientela si troverebbe invece riluttante e disorientata. Poi dovremmo indossare le mascherine? Meglio una chiusura globale a questo punto, senza spaventare nessuno, ma credo, in mancanza di varianti, sia l’unica scelta plausibile».

Bisogna fare in fretta, tuona Monachesi. «È necessario incontrare Ministero e Regione per individuare le modalità di manutenzione e montaggio – interviene il titolare dei Bagni Piccolo Lido - e le migliori modalità per la futura apertura al pubblico. È già tardi. Non sono ad oggi accettabili le idee fantasiose inapplicabili e soprattutto prive di un confronto minimo mai avvenuto, i social ahimè ne sono pieni. I cittadini dovranno godere delle strutture e della spiaggia in tutta sicurezza evitando che troppe restrizioni la rendano non fruibile». Le perdite sono già ingenti. «Tra aprile e maggio, persi per la chiusura, e con la stagione che si prospetta si sarà una perdita di un -70% sugli incassi. Ripartire sarà dura ma statisticamente, se gli italiani che si recavano all’estero scegliessero l’Italia nelle prossime due stagioni, si potrebbe reggere l’urto della crisi».


Intanto gli operatori hanno ottenuto un primo risultato: ieri la Regione ha diffuso una nota per dire che sono consentiti i lavori di sistemazione in spiaggia. Era una delle richieste di cui si è fatto portavoce Nicola Mallucci, Bagni Hawaii, il quale aggiunge «Abbiamo saputo che ci sono varie idee come quella di diversificare le fasce orarie: la mattina per gli anziani, il pomeriggio per bambini e famiglie e dal tardo pomeriggio per i giovani e ogni volta noi dovremmo sanificare tutto. I giochi per bambini ci saranno? Sarebbe impensabile ogni volta che un bimbo li utilizza igienizzare per farli usare ad un altro. I campi da beach volley e beach tennis sembra non siano consentiti ma con le dovute precauzioni bisogna mantenerli. Di sicuro servirà un grande senso di responsabilità da parte di tutti». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico