I bagnini vedono il sole: «Ombrelloni ogni 3 metri, ne perdiamo solo il 25%»

Fano, i bagnini vedono il sole: «Ombrelloni ogni 3 metri, ne perdiamo solo il 25%»
FANO - Un giudizio sostanzialmente positivo è stato espresso dalla Confartigianato e dalla Cna di Pesaro e Urbino al provvedimento approvato ieri dalla Regione Marche che...

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FANO - Un giudizio sostanzialmente positivo è stato espresso dalla Confartigianato e dalla Cna di Pesaro e Urbino al provvedimento approvato ieri dalla Regione Marche che rivede le regole di accesso e regolamentazione delle attività balneari. Si tratta infatti di linee guida che, pur dettando le modalità più idonee a prevenire il rischio di contagio da Coronavirus sia nei confronti dei clienti che del personale dello stabilimento, accolgono le istanze degli operatori.


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«Siamo soddisfatti – ha dichiarato Andrea Giuliani, responsabile di Oasi Confartigianato – Riteniamo infatti che la Regione abbia ben interpretato le nostre esigenze equilibrandole con le dovute garanzie di sicurezza. La definizione delle aree di rispetto tra ombrellone e ombrellone è stata fissata a 10,50 metri quadri, il che significa una distanza di 3 metri e mezzo tra le file e una distanza di 3 metri tra gli ombrelloni. Rispetto alle distanze minime previste dal regolamento demaniale, utilizzato per le spiagge centrali più affollate (Sassonia, Lido, Arzilla), è stato approvato un aumento considerevole delle distanze, tuttavia la perdita degli ombrelloni appare contenuta: passando infatti da 7 metri quadri a 10,50, la perdita si limita al 25 per cento degli ombrelloni». 
 
Come in Emilia Romagna
In pratica la Regione Marche si pone in sintonia con quanto deciso dalla Regione Emilia Romagna che, sul fronte dell’accoglienza turistica, è la più diretta concorrente. Giuliani rimarca il fatto che, grazie anche all’impegno dei consiglieri regionali del nostro territorio, «si è riusciti a salvare una parte importante delle strutture, limitando le perdite economiche al 25 per cento, rispetto al 50 temuto, sempre che il turismo balneare riprenda nei modi desiderati». Il risultato ottenuto limita anche della stessa percentuale la perdita delle assunzioni di personale. «Per quanto riguarda il resto, i concessionari di spiaggia – aggiunge Giuliani – si impegnano ad ottemperare nel migliore dei modi a tutte le prescrizioni di sicurezza contenute nelle linee guida rese note ieri dalla Regione Marche». Anche la Cna di Pesaro si dichiara soddisfatta. «Sono state accolte – evidenzia Antonio Bianchini - le osservazioni della categoria, riviste le regole per l’accesso e la fruizione delle spiagge, definita la distanza tra gli ombrelloni come in Romagna e superate le procedure di registrazione. Sarà quindi un’estate meno opprimente per tutti: bagnanti e concessionari di spiaggia. Ora possiamo parlare di misure ragionevoli che comunque rispettano tutte le garanzie di distanziamento sociale, di igiene e sicurezza previste dai protocolli anti-Covid». Si pensi che rispetto la determinazione di 10,50 metri quadrati della distanza tra ombrelloni, decisa dalla linee guida, la previsione iniziale era di 22,5. In più sono state superate le procedure burocratiche previste all’inizio (registro delle azioni, annotazioni delle presenze, receptionist), puntando invece su una corretta e puntuale sensibilizzazione ed informazione dell’utenza su rischi da Covid19. E’ mantenuta inoltre la possibilità di attività ludico sportive là dove vengano garantite le condizioni di sicurezza. Senza tali condizioni, viene comunque data la possibilità di utilizzare tali spazi per ombreggiamento, ombrelloni e tavoli. 

«Non è più una caserma»

«In sostanza – aggiunge la Cna - è cambiato l’approccio generale nei confronti di una gestione che attraverso le precedenti disposizioni rendevano la spiaggia una specie di caserma o ospedale da campo ad invece un corretto equilibrio fra sicurezza da garantire e fruibilità dei litorali e delle spiagge». Soddisfatta anche la Federalberghi Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico