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L’iniziativa ha coinvolto Chiara Gasparini (Foro di Urbino) ed Elisa Ercoli (Foro di Fermo), autorizzate dal Dipartimento penitenziario.
Le condizioni
Celle «strette e anguste, servizi mal ridotti e mal funzionanti». La condizione della convivenza forzata ha ulteriori elementi di complessità acuiti da profonde diversità economiche, culturali, generazionali e religiose. Tutte le detenute, assicura Aiga, sono concordi nel lamentare «la quasi totale assenza di attività ricreative» e di percorsi formativo-rieducativi per acquisire competenze. Risulta che siano comunque svolte alcune attività come l’ora di fitness e danza sportiva. Pulizie, lavori domestici, redazione di un giornalino interno, un progetto contro la violenza di genere. Un laboratorio per parrucchiera ed estetista, attrezzato, è però «del tutto inutilizzato perché non sono stati stanziati fondi ad hoc». L’Aiga ricorda che lo stesso garante dei diritti per la persona, Giancarlo Giulianelli, ha evidenziato problemi annosi come «fatiscenza degli istituti e scarsità del personale».
Il focus
Proprio Giulianelli in un focus ha evidenziato che, complessivamente, per una struttura come Villa Fastiggi, è previsto un organico di 188 agenti di polizia penitenziaria ma gli assegnati sono 148. La visita alla sezione femminile è stata un gesto «di vicinanza e di ascolto, al contempo di denuncia», ha concluso il coordinatore regionale Michele Cardenà, sezione Aiga a Fermo.
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Corriere Adriatico