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PESARO - Gli eventi della kermesse cominciano a riempire il cartellone, ma nelle casse del Comune non si vede ancora un euro. Tardano i finanziamenti del Ministero e della Regione per la Capitale italiana della cultura 2024, mentre serve liquidità per i contratti e gli incarichi della macchina organizzativa.
L’Amministrazione è quindi costretta ad anticipare di tasca propria 1 milione di euro dell’atteso trasferimento statale, ma anche ricorrere agli sponsor perché il budget sarebbe risicato, dal momento che a Pesaro è assegnata solo la metà del contributo, vale a dire 500 mila euro, mentre il resto viene ripartito fra tutti i Comuni della provincia. C’è chi parla di procedura abituale, ma è altrettanto normale preoccuparsi.
La variazione
Nel consiglio comunale di domani pomeriggio, convocato per le 16, sarà votata una variazione al bilancio preventivo 2023-2025 per l’applicazione di quote vincolate dell’avanzo di Amministrazione come anticipo del trasferimento del ministero della Cultura per le celebrazioni di Pesaro 2024 pari a 1 milione di euro, suddivisi in due tranche, 800 mila nel capitolo 2023 e 200mila per l’anno della Capitale. «Una manovra di prassi - fa notare il presidente del consiglio comunale Marco Perugini -.
Il budget
Un budget stringatissimo che deve fare ricorso anche gli sponsor, ai contributi di istituzioni pubbliche e private, e ai biglietto d’ingresso per alcuni eventi. Questo appunto perché metà del milione che deve arrivare dal ministero della Cultura verrà destinato al resto della provincia, cioè a ognuno dei 47 Comuni (50 tolti Pesaro, Fano e Urbino) avrà poco meno di 10.000 euro. «È evidente che andranno attivati sistemi di partecipazione, collaborazioni pubbliche e private, sponsorizzazioni per accrescere la cifra sulla quale contare», hanno ribadito gli amministratori interessati durante il summit di Fonte Avellana con gli operatori del territorio dell’Unione montana del Catria a Nerone.
La variante di domani in consiglio comunale è «un impegno di spesa con il quale andiamo a inserire in bilancio, anticipandole, le risorse ministeriali che arriveranno per Pesaro 2024 - spiega Andrea Nobili, assessore al Rigore -. Questo perché, anche se le celebrazioni inizieranno ufficialmente il 1° gennaio prossimo, la città ha necessità di avviare la contrattualizzazione degli eventi che riempiranno il territorio. Anticipare le risorse statali è una procedura abituale per le capitali della cultura che possono vantare bilanci sani e permette di avviare le azioni formali necessarie alla programmazione del 2024».
Un acconto al quale se ne affiancano diversi altri da mettere in bilancio relativi a risorse esterne, nella variazione non figurano somme provenienti dal Comune, «che inseriamo in una finanza che continua a essere sempre in ordine - precisa l’assessore Nobili - e che si arricchisce di contributi che premiano le progettualità dell’amministrazione».
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Corriere Adriatico