Pesaro, l'assessore Belloni promette: «Gli spacciatori cacciati dal Miralfiore, ecco come»

Pesaro, l'assessore Belloni promette: «Gli spacciatori cacciati dal Miralfiore, ecco come»
PESARO «Un’operazione straordinaria, la sicurezza è la priorità. Azioni autorizzate e regolari, ripuliamo il sottobosco, nessun taglio di piante e...

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PESARO «Un’operazione straordinaria, la sicurezza è la priorità. Azioni autorizzate e regolari, ripuliamo il sottobosco, nessun taglio di piante e alberi. Con chi ha a cuore il parco si può discutere, con chi è in malafede e strumentalizza il Miralfiore per fini politici, nessun confronto». Prima una conferenza stampa al centro del parco, dell’assessore all’Operatività Enzo Belloni. Poi una visita nel sottobosco lato via Cimarosa, dove sono state trovate siringhe e segnalati pusher. 


Per poi passare all’area protetta con il laghetto. Tutto questo, ieri mattina, in un parco presidiato da polizia locale e unità cinofile dei carabinieri. Belloni ha presentato le azioni in corso e come si procederà, e ha risposto agli ambientalisti promotori del sit in di domenica e di una raccolta firme in cui al primo punto si chiede di sospendere ogni attività di manutenzione.


Parco urbano non foresta


«C’è grande interesse da parte della comunità verso questi 23 ettari nel cuore della città - argomenta - E’ un parco urbano e non una foresta protetta. Chi amministra deve prendersi delle responsabilità. Ora la priorità è la sicurezza dato che una piccola parte è occupata in maniera abusiva. Dobbiamo lavorare per renderlo tutto fruibile. Stiamo ripulendo il sottobosco, abbiamo tutte le autorizzazioni. I carabinieri forestali sono venuti più volte, stiamo compiendo atti regolari. Da anni non si faceva manutenzione, ce lo siamo presi in carico prima del Covid, poi lo stallo in pandemia. Adesso siamo ripartiti con la pulizia del sottobosco per garantire anche il transito dei mezzi delle forze dell’ordine».


La manifestazione di domenica testimonia, secondo l’assessore, «che il parco è in movimento, è amato e attira interesse. Qualcuno può non condividere le nostre azioni, io rispetto l’opinione di tutti, specie de lo fa con il cuore. Credo nella buonafede di Andrea Fazi, ma bisogna capire che questo parco è di tutti. E’ stato detto che abbiamo tagliato le piante, ma non è così, non abbiamo tagliato nemmeno un albero, se non quelli secchi o già caduti. Anzi ne abbiamo piantati 80. E la polemica su cos’è? Cinque non vanno bene. Ma sono sempre alberi, poi siamo disposti a sistemarli da un’altra parte. Qualcuno ha contestato l’area giochi scrivendo che i bambini disabili si potevano divertire sulle discesine dell’area verde, questo mi ha fatto arrabbiare. Ripeto, se c’è la buonafede possiamo parlare, ma se qualcuno vuole ritagliarsi uno spazio politico sfruttando il Miralfiore, magari un posto in qualche cda, questo non mi sta bene. Io non lo faccio per avere un accreditamento politico. Sarebbe molto più facile non fare nulla. La responsabilità ora è la sicurezza, è la cosa più importante che dobbiamo garantire a famiglie e figli. E sono loro stessi a dire che stiamo andando bene: nessuno ci ha detto che stavamo sbagliando». 
A bilancio, per quest’anno, il Comune ha investito circa 60mila euro per la gestione del Miralfiore. «Non ci divertiamo né a fare dispetti né a spendere soldi, vogliamo “liberare” il parco; lo stiamo facendo in sinergia con le forze dell’ordine grazie alla disponibilità di questura, polizia locale, finanza, vigili del fuoco e carabinieri. Una collaborazione che da i suoi frutti». Belloni ricorda alcuni episodi poco piacevoli, su tutti «i cinque roghi nell’area a ridosso di via Cimarosa e via Solferino. Questo ci ha portato a un sopralluogo con i vigili del fuoco per capire su quali interventi puntare. Ci siamo attivati anche con l’agrario Cecchi. C’è stato un sopralluogo con dirigente e insegnanti, lunedì è venuto il funzionario della Regione che autorizza gli interventi nel parco e non è stato rilevato nulla. Continuiamo il nostro lavoro, parliamo con tutti, ma senza pregiudizi. Una volta che abbiamo estirpato lo spaccio, con questa operazione straordinaria, poi possiamo far ricrescere tutto».


Il comitato di gestione


Quanto alla ricostituzione del comitato di gestione Belloni obietta: «Dal 2011 fino al 2019 c’è stato il comitato di gestione non so se abbia funzionato bene o male, ma ci siamo ritrovati con il sottobosco inaccessibile, l’area a ridosso del serpentone utilizzata come via di fuga degli spacciatori. Domenica passando in bici, ho visto bimbi seduti nelle panchine sul serpentone, mi è piaciuto. Un mese fa questo non sarebbe stato possibile. Tutti abbiamo a cuore l’ambiente ma nessuno che abbia speso una parola sull’investimento che abbiamo fatto nel laghetto, la vera area protetta. Abbiamo riattivato le pompe, sistemato balaustre. Stiamo lavorando sulla casetta delle associazioni. Vogliamo che questo parco funzioni per tutti».
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Corriere Adriatico