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Alessandra Baronciani, presidente Confindustria, il +31 è un bel balzo come qualità della vita.
«Il risultato lo legherei alla grande capacità di resilienza dei pesaresi e delle nostre imprese, nonostante i mesi bui della pandemia che ci ha colpito duramente, l’alluvione e il sisma: criticità che si sommano a quelle congiunturali, come gli aumenti di energia e materie prime, e strutturali, a cominciare da fisco e burocrazia che sono fardelli insostenibili».
Analizzando la classifica quali spunti per il 2023?
«Sappiamo bene quali sono i punti di forza, quali i bisogni, che andrebbero ascoltati e risolti. Servono misure di sostegno decise, che ci consentano di crescere, di assumere, di creare maggior benessere per i territori».
Come Cultura e tempo libero il salto (+24) è rimarcato.
«Sono doppiamente orgogliosa per il risultato. La cultura è una delle nostre materie prime e dobbiamo valorizzarla. E il 2024 consentirà a tutta la provincia di dare una grande visione del futuro: il nostro è una sorta di progetto di area vasta. Fra l’altro, in merito al 2024, imprese di grande rilievo ci hanno chiesto di verificare come Associazione che i progetti in tema di cultura, siano improntati ad un livello alto ed internazionale e abbiamo già dato la nostra disponibilità a collaborare».
Punto critico: il settore della ricettività. Come si colma il gap?
«Favorendo gli investimenti con semplificazione e incentivi avendo la certezza che la nostra provincia ha due grandi valori per i cosiddetti consumatori: è un luogo inedito, cioè fuori dai grandi flussi ma che offre possibilità per un turismo balneare, collinare e culturale. Dobbiamo sfruttarli con un’offerta che rappresenti uno stile di vita e garantisca delle esperienze. Sono certa che l’anno che ci separa dalla Capitale della Cultura aiuterà tutti a mettere a fuoco strategie e investimenti».
Paradossalmente siamo ultimi (107) come imprenditoria giovanile nonostante gli sforzi. Come se lo spiega?
«Come Associazione ci stanno a cuore i temi dell’imprenditoria giovanile e dell’occupazione dei nostri ragazzi.
Corriere Adriatico