L'allarme del preside Giombi: «Attenzione, ragazzini sfrontati nel centro storico di Fano. Si intervenga prima di episodi violenti»

L'allarme del preside giombi: «Attenzione, ragazzini sfrontati nel centro storico di Fano. Si intervenga prima di episodi violenti»
FANO - Il preside del liceo scientifico, Samuele Giombi, attento osservatore della realtà giovanile che ci circonda, invita le istituzioni, ma anche le forze...

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FANO - Il preside del liceo scientifico, Samuele Giombi, attento osservatore della realtà giovanile che ci circonda, invita le istituzioni, ma anche le forze dell’ordine a prestare la massima attenzione a quanto si sta verificando in tre punti tradizionalmente critici del centro storico.

«Negli ultimi giorni – evidenzia- nelle aree tra Pincio, piazza Amiani, corso Matteotti di Fano, mi capita di vedere sempre più spesso gruppi di adolescenti con atteggiamenti sfidanti e sfrontati, musica ad alto volume, bottiglie di birra in mano. Molti di loro sono di origine straniera, apparentemente di area megrebina. So bene trattarsi di problematiche complesse, per le quali non esistono ricette facili. Tuttavia, attenzione! Possono essere campanelli di allarme da non sottovalutare, prima che le cose degenerino, come sono degenerate in altre aree urbane del nostro stesso paese e soprattutto di altri paesi europei».

Le tensioni tra giovani

Non di rado al Pincio sono scoppiate risse ed è stato accertato il traffico di droga. In piazza Amiani, non solo giovani, ma anche persone adulte in preda ai fumi dell’alcol infastidiscono i passanti e trascorrono la notte all’aperto sdraiate sulle panchine.

Ed ancora, evidenzia il dirigente scolastico: «Anche nella nostra città accadono sempre più spesso episodi di vandalismo di cui sono responsabili per lo più dei minori; recente è la notizia, ancora ben più grave, della rapina ad un benzinaio del pesarese, compiuta - riferisce il benzinaio al giornalista - da due minori con casco in testa uno dei quali “parlava come Mahmood”.

«Legislazione inadeguata»

«Si ha talvolta l’impressione che questi agiscano confidando in una sorta di impunità, garantiti da una legislazione del tutto inadeguata, in Italia più che in altri paesi occidentali, oltre che da un indulgente permissivismo diffuso a livello culturale, sociale, educativo, familiare».

Giombi ammette di non avere alcuna ricetta in tasca, se non quella di sollevare l’attenzione di tutti coloro che da una parte hanno il potere di incidere dal punto di vista sociale, dato che dietro questo atteggiamento che indulge alla devianza c’è un problema sociale e di coloro che sono preposti a tutelare l’ordine pubblico, di cui una più assidua presenza può evitare episodi incresciosi.

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Corriere Adriatico