«Pesaro era nel cuore di Luciano tornare è una grande emozione»

«Pesaro era nel cuore di Luciano tornare è una grande emozione»
IL RICONOSCIMENTOPESARO Premiare le belle persone: è questa una delle iniziative realizzate dal conte Alessandro Marcucci Pinoli nel suo Alexander Palace Museum, insieme...

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IL RICONOSCIMENTO
PESARO Premiare le belle persone: è questa una delle iniziative realizzate dal conte Alessandro Marcucci Pinoli nel suo Alexander Palace Museum, insieme all'allestimento di mostre e alla presentazione di libri. Ed è per questo che la Presidente dell'Associazione Bielorussa Medicine Chernobyl di Minsk e Indipendent Children Aid Tatiana Kot è stata sua ospite per incontrare ed esprimere la sua riconoscenza a Nicoletta Mantovani per il gesto di Luciano Pavarotti, che, oltre 20 anni fa, incontrò i bambini disabili dell'Internato di Ossipovici ospitati nella struttura di Santa Colomba dal Comune di Pesaro, nei soggiorni organizzati, nella nostra provincia dall'Associazione Pesarese di Solidarieta', in presenza anche di uno dei quei ragazzi, Andrei Andreyeu, adottato dalla famiglia Battistoni.

La riconoscenza
«Siamo stati felici di intitolare il lido di Baia Falminia a Pavarotti ha aggiunto l'assessore alla Cultura, Daniele Vimini un abbraccio ideale della città, in ricordo dei mille aneddoti che ci legano a Luciano, conosciuto per la sua generosità a partire da questa iniziativa legata a questi bambini che fa parte della storia di Pesaro, di cui è stato protagonista». Tatiana Kot ha consegnato alla Mantovani le lettere di ringraziamento da parte degli ambasciatori russi, ricordando l'emozione di quel momento in cui Pavarotti si trovò in mezzo ai bambini, ormai divenuto leggenda per la sua associazione umanitaria: «Ha impressionato tantissimo che una persona così carica di impegni abbia aperto la porta all'accoglienza e alla beneficenza, dimostrando che tutti possono aiutare se hanno un grande cuore. Il suo è stato un gesto per nulla ordinario, che ha saputo regalare la felicità a tanti bambini».
Commozione e felicità
Commossa e felice Nicoletta Mantovani: «Una mattinata di grande emozione, sia per il ritorno a Pesaro, città importantissima nel cuore di Luciano, per i tanti momenti felici e tante cose belle che succedevano qui, come quella che ricordiamo oggi. Era sempre generoso negli insegnamenti e nello stare vicino alle persone, dimostrando una grande empatia, con una predilezione per le persone meno fortunate e i bambini, soprattutto se disabili o che soffrivano di patologie. Cercava sempre di portare un sorriso, dimostrando che bisogna rimanere al fianco di queste persone e non lasciarle mai sole». Anche la fondazione di Pavarotti sta ripercorrendo i passi che il grande tenore faceva verso i giovani cantanti.
La Fondazione

«Ci piacerebbe molto proseguire anche in questo progetto ha proseguito la Mantovani - con questi ragazzi che sono ancora nell'istituto coinvolgendoli anche nelle attività artistiche. Spesso ragazzi con talento non vengono considerati a causa della loro disabilità, ma Luciano amava molto l'imperfezione. In un'epoca dove si cerca sempre di essere all'altezza, occorre dimostrare al mondo che anche con qualche difetto si è bellissimi e anche più belli di altri. Da qui vorremmo partire per tornare proprio nella nostra Pesaro, a cui era legatissimo. Nel periodo della guerra in Bosnia, ricordo ancora come Luciano guardasse il mare dicendo Non è possibile che qua siamo felici e là, di là dal mare c'è una guerra sanguinosa. Lui era figlio della guerra e sapeva bene cosa significa essere bambini durante un conflitto, come sapeva che l'effetto benefico della musica non ha eguali».
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Corriere Adriatico