Ma quanto di tutto questo verrà realizzato? I progetti ancora sono fermi. È

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Ma quanto di tutto questo verrà realizzato? I progetti ancora sono fermi. È quasi impossibile che lavori come l'installazione di piscine olimpioniche possano essere effettuati in tempi brevi. La giunta dovrebbe approvare a strettissimo giro il piano e gli operatori darsi da fare per avviare i lavori e poi concluderli a tempo da guinness dei primati. Per l'inizio di questa estate, quindi, dovremmo aspettarci la solita Palombina. Con l'incognita degli sversamenti. Dopo mesi di incontri con l'Amministrazione, l'Arpam e l'Asur per la messa a punto di un protocollo d'intesa per ridurre il problema dei liquami, sembra che quest'anno le procedure per togliere i divieti di balneazioni possano essere più snelle. I rappresentanti della Coba, hanno invocato l'intervento immediato dell'Arpam per prelevare i campioni d'acqua subito dopo la chiusura degli scolmatori.

I tempi dei divieti
Così si potrebbero guadagnare delle ore preziose per il ritorno alla balneabilità. Cosa che gli anni passati è avvenuta a singhiozzo, con blocchi ai tuffi che hanno superato anche le 72 ore a fronte di piccole piogge. Tempistiche folli che hanno trovato la reazione sia dei fruitori della spiaggia che degli operatori, sostenitori di uno condotta che possa scolmare oltre la scogliera, a decine di metri dalla riva. La questione è finita in un fascicolo della procura, in mano ai pm Irene Bilotta e Serena Bizzarri. Dopo quasi due anni di indagini, l'inchiesta ha subito una sferzata una settimana fa. Sotto sequestro è finito uno scolmatore, l'unico stando ai primi riscontri dei carabinieri forestali ad avere problemi di natura strutturale. Proprio per questo si attiverebbe, riversando in mare acque scure e chiare, anche quando l'acqua piovana cade in minima quantità. Intanto che gli investigatori facciano chiarezza, l'8 maggio la spiaggia ospiterà per la seconda volta gli agenti della Municipale per nuovi controlli.
Federica Serfilippi
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Corriere Adriatico