Inquilini come fantasmi Aperta la caccia ai furbi

Inquilini come fantasmi Aperta la caccia ai furbi
IL CASOAscoli Non vogliono mollare gli alloggi popolari ottenuti, ma non li utilizzano e forse non li hanno mai utilizzati stabilmente. Dando, magari, anche la colpa al terremoto...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
IL CASO
Ascoli Non vogliono mollare gli alloggi popolari ottenuti, ma non li utilizzano e forse non li hanno mai utilizzati stabilmente. Dando, magari, anche la colpa al terremoto e infischiandone di una graduatoria che vede ben 240 famiglie in difficoltà in lista con speranze quasi nulle, per molte, di ottenere uno di quegli appartamenti a basso canone. E quando vengono scoperti, attraverso segnalazioni e successivi controlli, non rispondono, non sono rintracciabili oppure, come in uno dei casi degli ultimi giorni, giustificano la loro assenza a causa del terremoto.

Le revoche
Fatto sta che sulla questione delle case popolari non utilizzate come abitazione principale dagli assegnatari scattano ancora revoche che fanno seguito a controlli stringenti e prolungati. Altri casi che allungano l'elenco dei provvedimenti di revoca degli ultimi mesi e che interessano un po' tutte le zone cittadine con alloggi dell'Erap tra cui, più nello specifico, Monticelli e Borgo Solestà. E adesso questi appartamenti non utilizzati dovranno essere liberati entro 30 giorni dopo le revoche disposte dagli uffici competenti dell'Arengo, per una riacquisizione da parte dell'ente per le abitazioni popolari. Con la motivazione di «alloggi occupati senza titolo».
Gli ultimi casi
Proprio nel caldo estivo di questi giorni arrivano, in città, altre revoche per appartamenti assegnati dall'Erap ma non utilizzati come abitazione principale. Provvedimenti a cui si è arrivati, in particolare, in ulteriori tre casi, dopo segnalazioni dallo stesso ente per gli alloggi popolari, seguiti da prolungati periodi di verifica che addirittura in un caso si sono protratti per due anni. Si tratta, in particolare del caso di un'abitazione assegnata a suo tempo nel quartiere di Monticelli per la quale, in risposta all'avviso di revoca da parte dell'Arengo, l'assegnatario ha risposto, nel gennaio scorso, di aver dovuto abbandonare temporaneamente l'abitazione a causa del terremoto. In realtà, però, secondo il riscontro degli uffici comunali, i controlli anche precedenti all'arrivo del terremoto confermerebbero già da prima il mancato utilizzo dell'appartamento come prima casa. «Dai controlli effettuati confermano gli uffici preposti alle verifiche - la mancata stabile occupazione risulterebbe antecedente al verificarsi degli eventi sismici menzionati e, comunque, da ulteriori verifiche esperite dagli uffici comunali, l'alloggio in argomento continua a non essere stabilmente occupato». Altre due revoche arrivate proprio nelle ultime ore riguardano altrettanti casi nei quali, dopo verifiche e controlli partendo ovviamente da segnalazioni dell'Erap o di cittadini sempre a Monticelli una e a Borgo Solestà l'altra, si basano ugualmente sul mancato utilizzo stabile dell'alloggio. In uno dei due casi, addirittura, l'assegnatario, di nazionalità straniera, non ha affatto risposto all'avviso e non è stato, almeno al momento, rintracciato per il recapito diretto della comunicazione di revoca. Nella seconda situazione, invece, la signora che aveva avuto l'assegnazione della casa, pur avendo ricevuto l'avviso non ha fornito controdeduzioni o risposte rispetto all'annuncio di revoca.
Le procedure

Anche in questi ultimi casi - che allungano un crescente elenco di revoche la procedura prevede che con il provvedimento di decadenza emesso dal Comune comporti anche la risoluzione automatica del relativo contratto di affitto stipulato dagli assegnatari con l'Erap, con la motivazione dell'alloggio occupato senza titolo. E dalla revoca scattano i 30 giorni stabiliti entro i quali gli assegnatari devono provvedere a restituire gli appartamenti. Nel caso di mancata restituzione, poi, scattano le procedure per il recupero coattivo degli alloggi.
Luca Marcolini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico