Giovane Ancona beffata online Conto prosciugato

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LE INDAGINI ANCONA Tre bonifici fatti recapitare ad altrettanti destinatari per spolpare il conto corrente postale della Asd Giovane Ancona Calcio, l'associazione sportiva con...

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LE INDAGINI
ANCONA Tre bonifici fatti recapitare ad altrettanti destinatari per spolpare il conto corrente postale della Asd Giovane Ancona Calcio, l'associazione sportiva con base all'Aspio. In un solo giorno, era il 12 novembre 2013, erano spariti circa 10 mila euro attraverso una truffa informatica che aveva consentito all'autore dei prelievi di entrare all'interno del conto della società in maniera abusiva. Il truffatore non è mai stato identificato. Nei guai sono però finiti due dei tre beneficiari dei bonifici: un cosentino di 45 anni e un catanese di 37 anni. Entrambi, dopo le indagini della Polizia postale di Ancona, devono rispondere del reato di ricettazione, sui loro conti erano passanti i soldi rubati alla Giovane Ancona. Al 37enne, difeso dall'avvocato Massimo Canonico, erano stati accreditati circa 3 mila e 600 euro. All'altro imputato 3 mila e 400. Subito dopo i bonifici, il denaro era confluito nelle mani di una terza persona, probabilmente l'autore della frode che, oltre a manomettere il conto della società sportiva, era riuscito a clonare le carte di credito dei due imputati. Come? Rimanendo anonimo c'era entrato in contatto attraverso il web dove si era finto un imprenditore alla ricerca di dipendenti per un lavoro online. Alla proposta si erano presentati proprio i due finiti al centro dell'indagine della Polposta. Lasciando le loro coordinate bancarie al fittizio imprenditore gli avevano permesso di imbastire il complesso raggiro con vittima la Giovane Ancona. Anche a un altro calabrese erano arrivati i soldi estrapolati dalla società (circa 3 mila), ma vedendo dietro l'accredito qualcosa di anomalo aveva sporto subito denuncia, tirandosi fuori dal processo. La mancata segnalazione alle forze dell'ordine ha invece messo nei guai gli altri due. Ieri ha testimoniato una dirigente della società, l'unica che aveva accesso ai movimenti bancari dell'associazione. È parte civile con l'avvocato Luca Montanari.

Federica Serfilippi
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Corriere Adriatico