Alcuni campi base da creare vicino alla zona del cratere

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LA DENUNCIA MACERATA Non solo lavoratori con contratti anomali o in...

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LA DENUNCIA

MACERATA Non solo lavoratori con contratti anomali o in distacco che operano all'interno dei cantieri. Ma anche personale che viene spostato da un estremo all'altro del territorio per mangiare e dormire, che percorrono dalle 3 alle 4 ore al giorno per andare e tornare dai luoghi di lavoro. A denunciarlo è sempre il sindacalista Massimo De Luca. «Ce lo raccontano gli stessi lavoratori che si rivolgono a noi spiega l'esponente della Fillea-. Quelli che stanno meglio devono fare un'ora e mezzo di viaggio al mattino, e altrettanti al ritorno, per recarsi in cantiere. Alcuni vanno da Foligno verso il Tirreno, altri da Appignano verso Ancona, tantissimi partono dal mare per andare a lavorare nell'entroterra. Perché a Camerino, a Visso, a Castelsantangelo non ci sono case. I più fortunati che hanno un alloggio per dormire e un ristorante per mangiare devono fare questa odissea dopo aver fatto una giornata di lavoro. Pochi hanno contratto da edile, altri vengono pagati con altri contratti applicati e senza alcuna dignità della persona e del lavoro». Ma i sindacati una soluzione per ovviare almeno alla parte logistica della presenza di così tanti lavoratori edili sul territorio ce l'hanno e la propongono. «Campi base per un migliaio di lavoratori da creare in prossimità delle zone dove sono i cantieri. sottolinea sempre De Luca- Noi abbiamo individuato tre possibili sedi come Visso, Castelraimondo e Sarnano che coprirebbero, con almeno 350 posti ognuno, il fabbisogno. Sullo stile di quanto fu fatto dalla Quadrilatero quando si costruì la superstrada Valdichienti oppure dalla stessa Arcale per l'allestimento delle casette d'emergenza. In questo modo si darebbe dignità al lavoro, sicurezza e legalità. Non solo. Questo creerebbe un indotto importante per l'entroterra, impiegando almeno una cinquantina di maestranze da quelle zone dove insisterebbero i campi base ed acquistando anche prodotti per la mensa provenienti da quei territori. Insomma da un lato sarebbero aiutati i lavoratori e dall'altro il territorio avrebbe sbocchi occupazionali ed economici non indifferenti». Mauro Giustozzi

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Corriere Adriatico