Al salone di Tokyo 2017 anche le moto guardano avanti: a batterie e con guida autonoma

La Honda Riding Assist-e
TOKYO - Connettività, elettrificazione e persino guida autonoma. Al Salone di Tokyo l’orizzonte del motociclo sembra essere lo stesso dell’automobile e non solo...

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TOKYO - Connettività, elettrificazione e persino guida autonoma. Al Salone di Tokyo l’orizzonte del motociclo sembra essere lo stesso dell’automobile e non solo perché ci sono costruttori come Honda e Suzuki che hanno un piede in tutte e due le staffe, ma perché mai come oggi le due e le quattro ruote condividono lo stesso destino per la mobilità del futuro e mirano pertanto a creare inediti anelli di congiunzione sia tecnologici sia funzionali. La dimostrazione più tradizionale è la nuova Honda Goldwing GL 1800 più leggera di 48 kg, più efficiente e più maneggevole grazie al nuovo telaio in alluminio, al baricentro più avanzato e alla sospensione anteriore a doppio braccio oscillante.


Il 6 cilindri boxer da 126 cv ha il cambio a 6 rapporti o doppia frizione a 7 marce con la funzione walking mode, che permette di parcheggiare a passo di motociclista in sella. I fari sono full led e la strumentazione ha Apple CarPlay. La casa dell’Ala Dorata festeggia inoltre i 100 milioni di Uni Cub prodotti – un vero world scooter fabbricato in 15 paesi e venduto in oltre 160 – e presenta le versioni elettrica e ibrida del PCX. Antipasti di un futuro prossimo sono la Riding Assist-e, la moto che non cade già vista al Ces di Las Vegas e qui riproposta con motore elettrico, e la Neo Sports Café Concept che anticipa una maxi-naked 4 cilindri in arrivo a strettissimo giro.

Va sul nudo anche la Kawasaki con la nuova Z900RS che si ispira alla Z1 del 1972 mentre vestitissima in un’attillata carena neroverde è la nuova Ninja 400: 45 cavalli di puro divertimento. Anche la Suzuki evoca le café racer con la SV650X e mostra ancora una volta il Burgman Fuel Cell ad idrogeno. È ormai chiaro che alla Yamaha le due ruote non bastano più: lo dicono la Cross Hub Concept, concept di un pick-up lungo solo 4,5 metri, e la Niken, una maxi-moto a 3 ruote e 3 cilindri che farà parlare molto di sé. Utilizza lo stesso sistema di inclinazione LMS (Leaning Multi Wheel) il Tritown, ma è un prototipo, è elettrico e si guida in piedi.


Stesso design “organico”, ma una ruota e un motore in più per la MWC-4, un concept di quadriciclo leggero che in curva si inclina e ha la propulsione range extender. Ma i pezzi più interessanti del “garage del futuro” della casa dei Tre Diapason sono la Motobot e la Motoroid. La prima è una moto a guida autonoma che è destinata a sfidare in pista Valentino Rossi, la seconda è una moto elettrica dotata di intelligenza artificiale e di curiose bombolette fissate in basso. In realtà, sono i contrappesi di un ingegnoso sistema di equilibrio inerziale che evita le cadute accidentali.
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Corriere Adriatico