L'Alpine Renault di De Meo e Brivio in Portogallo ha cominciato l'inseguimento alla Ferrari

Fernando Alonso al volante della Apine F1
Il Gran Premio del Portogallo ha segnato la definitiva rinascita del team Alpine-Renault che ha avuto un avvio di stagione complicato tra Sakhir e Imola? La squadra che vede al...

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Il Gran Premio del Portogallo ha segnato la definitiva rinascita del team Alpine-Renault che ha avuto un avvio di stagione complicato tra Sakhir e Imola? La squadra che vede al timone Davide Brivio e che gode dell'ampia fiducia del presidente del gruppo Renault, Luca De Meo, ha racimolato 10 punti a Portimao con Esteban Ocon e Fernando Alonso, rispettivamente settimo e ottavo al traguardo. Le novità introdotte sulla A521 hanno dimostrato di funzionare, dopo alcuni problemi in galleria del vento che durante l'inverno hanno rallentato lo sviluppo, così come i correttivi al simulatore che hanno restituito ai due piloti le giuste sensazioni di guida "virtuale", in paragone alla realtà. "Abbiamo lottato con Ferrari e McLaren, è dove vogliamo essere", ha commentato il direttore esecutivo Marcin Budkwosk, "siamo su una buona strada grazie al lavoro fatto in pista e nelle sedi di Enstone e Viry".

Ocon in qualifica ha battuto ampiamente il ben più illustre compagno di squadra Alonso, ma il due volte campione del mondo ha disputato una grande gara risalendo bene ed entrando nella top 10: "È stato il primo fine settimana in cui mi sono sentito a mio agio e ho tirato fuori tutto quello che c'era nella macchina. Penso che sarebbe andata persino meglio, se fossi partito più avanti sulla griglia", ha raccontato Fernando. Su questo, forse, Alonso risente ancora delle due stagioni vissute lontano dalla F1, e sa di dover recuperare alla svelta: "Le qualifiche per ora sono il mio punto debole. Ho bisogno di essere più veloce sul giro secco perché sarà fondamentale a Barcellona e Monaco, dove superare sarà molto difficile". Intanto, McLaren e Ferrari sono state avvisate. L'Alpine potrebbe entrare nella sfida per la terza posizione nel Mondiale Costruttori, ma dovrà recuperare il terreno perduto: 40 lunghezze dalla scuderia di Woking, ex cliente per la fornitura delle power unit, e 29 da quella di Maranello. Non poche, ma se continua così...

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Corriere Adriatico