Attrazione integrale, sicurezza Seat: da Ateca a Leon Cupra la trazione 4x4 per tutti

La Seat Ateca 4Drive
INNSBRUCK - Ai clienti italiani di Seat la trazione integrale piace soprattutto sulla Ateca, il suv da 4,36 metri di lunghezza. In alcuni allestimenti raggiunge addirittura il 50%...

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INNSBRUCK - Ai clienti italiani di Seat la trazione integrale piace soprattutto sulla Ateca, il suv da 4,36 metri di lunghezza. In alcuni allestimenti raggiunge addirittura il 50% della domanda. La tecnologia 4Drive è stata rivisitata dal costruttore spagnolo della galassia Volkswagen oltre un anno fa con la quinta generazione della frizione multidisco ad azionamento idraulico e controllo elettronico. Il peso è stato ridotto di 1,5 chilogrammi e per razionalizzarne i consumi l’inserimento delle quattro ruote motrici scatta solo se l’elettronica di bordo ne ravvisa la necessità.

 

La trazione viene trasferita fino al 50% al posteriore. Assai più che in passato, Seat ha deciso di valorizzare la tecnologia 4Drive, capace di garantire più sicurezza su strada. In particolare quando le condizioni del fondo sono difficili. Per non dire impossibili. Sulle montagne tirolesi attorno a Telfs, tra Seefeld ed Innsbruck, in Austria, ci sono fino a 2,5 metri di neve. E anche se l’asfalto è pulito, basta avventurarsi un po’ lungo i sentieri per mettere alla prova le Seat 4Drive. In Italia la gamma è articolata sulla Alhambra, sulla Leon station wagon, sia Cupra sia X-Perience (che ha un’altezza dal suolo maggiorata di 15 millimetri) e sulla Ateca.

A fare gli onori di casa c’è il Jordi Genè (fratello di Marc, collaudatore della Ferrari), “prestato” al ghiaccio dopo una vita da pilota in pista, che lo scorso anno era in Lapponia assieme a Juha Kankkunen. Pneumatici e trazione integrale sono importanti, conferma. Ma da soli non bastano: chi sta al volante non deve eseguire manovre brusche, deve cercare di far capire a chi lo segue cosa ha intenzione di fare (toccando il freno e usando gli indicatori di direzione) e deve guardare sempre un po’ più avanti. Con la Leon Cupra da 300 cavalli si gira tra i birilli su un circuito innevato. L’auto tiene e soprattutto senza l’Esc dimostra quanto sia equilibrata: è fondamentale dosare bene la forza sul pedale dell’acceleratore per contribuire a “disegnare” le traiettorie.

Con la Ateca si sfida un sentiero scavato tra due pareti di neve: ne è caduta talmente tanta che a un certo punto non si può più andare avanti. Fino a non troppo anni fa avventurarsi lungo un simile budello ghiacciato senza le catene sarebbe stata una sfida. Adesso, anche grazie alle due funzioni di guida aggiuntive (Snow e Offroad), è fin troppo semplice. Tanto che le ripartenze in salita avvengono come se non ci fossero problemi di grip. Il risultato è che si riesce perfino a distogliere lo sguardo e godersi il panorama circostante. Con la Leon St X-Perience, Seat fa sperimentare quanto si possa “osare” sulla neve con i sistemi per la discesa e salita assistite.


Proprio questo modello costituisce l’entry level alla gamma 4Drive italiana con i 31.050 euro della versione equipaggiata con l’unità Tdi da 2.0 litri da 150 CV. La novità è costituita dalla Ateca FR con Tdi da 2.0 litri da 190 cavalli con cambio Dsg a 7 rapporti, per la quale servono 36.360 euro. La variante più dinamica delle Ateca è accreditata di consumi che oscillano tra i i 5,2 ed i 5,3 l/100 km.
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Corriere Adriatico