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ANCONA - «Il tema del rapporto del porto con la città sarà fondamentale. Ancona pretende di partecipare allo sviluppo dello scalo in coerenza con le esigenze dei cittadini. E questo rapporto con le istituzioni del territorio non deve mai essere trascurato. Ancona per alcune tematiche è simile a Messina dove, durante la mia presidenza all’Authority, sono state realizzate la banchina per le Autostrade del mare, il terminal crocieristico a Milazzo e sviluppato il porto antico».
Vincenzo Garofalo nella mezz’ora di audizione alla commissione Trasporti della Camera, rispondendo anche alle domande dei deputati Gariglio (Pd), Patassini (Lega) e Grippa (M5S), ha gettato le basi del potenziale lavoro alla guida dell’Autorità di sistema portuale dell’Adriatico centrale.
Le prospettive
«Ha evidenziato la profondità del suo curriculum e un’esperienza specifica anche di realtà complesse» ha chiosato il commissario Patassini (Lega). Garofalo ha sottolineato l’importanza di affrontare «le questioni puntuali in ogni singolo porto ma ogni scalo è parte del sistema Autorità. Ogni porto ha le sue peculiarità e ognuno ha la necessita di avere una prospettiva a cui guardare. Bisogna evitare le sovrapposizioni - ha aggiunto - sviluppare le sinergie, ridurre i costi e puntare sull’efficientamento per essere competitivi rispetto ad altri sistemi europei».
Una sfida da vincere anche facendo riferimento alla logistica e «all’influenza del tessuto economico che i porti del sistema Adriatico centrale hanno anche per Umbria, Molise e nord della Puglia. Tanto che i governatori di queste regioni hanno ragionato in un sistema di logistica adriatico anche rispetto all’orientamento dell’Unione europea di allungare il corridoio Baltico-Adriatico fino a Bari».
E sul fronte infrastrutture Garofalo ha rimarcato come i prossimi investimenti siano «un’occasione da non perdere visti i minori interventi in passato per le opere di accessibilità per le Marche e l’Abruzzo». Prima di congedarsi, Garofalo ha inoltre elogiato il lavoro dell’attuale commissario Pettorino, ringraziato anche dalla Paita: «Ha svolto un lavoro complesso e incessante in tutte le direzioni». Ora non resta che attendere il voto e il decreto del ministro Giovannini per il passaggio di testimone per un presidente atteso da dicembre 2020.
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