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ANCONA - È già partita la corsa delle imprese edili per completare i lavori in tempo. E contemporaneamente si sono fermate bruscamente le richieste per accedere al Superbonus. Sono le prime conseguenze della manovra economica con la quale il Governo sta pensando di prorogare il Superbonus 110% a dicembre 2023, ma solo per i condomini. Per gli edifici monofamiliari (ville e villette) e per gli appartamenti funzionalmente indipendenti restano i termini già previsti per giugno 2022.
Il cappotto termico
Così come per il cappotto termico, uno degli interventi più richiesti e maggiormente svolti. Le proposte hanno fatto storcere il naso a molti. Patrizia Terzoni, deputata marchigiana del Movimento 5 Stelle, parla di «scelta assolutamente dannosa per le Marche», facendo riferimento alla conformazione urbana della regione, formata da piccoli comuni e con un’edilizia diffusa. Tradotto pochi condomini e molte case unifamiliari.
L’occasione non sfruttata appieno
Se a livello di percentuale ciò è senz’altro vero, in valori assoluti le Marche non sono tra le regioni che hanno saputo sfruttare appieno il Superbonus.
La proroga del bonus
Terzoni sottolinea come senza la proroga del bonus facciate e limitando gli interventi per l’efficientamento energetico, da un lato non si dà alle famiglie la possibilità di risparmiare sulla bolletta (molto salata visti gli ultimi aumenti dell’energia) e dall’altro non vengono ridotte le emissioni di gas nell’ambiente. «Il Governo deve trovare le coperture per allargare la proroga a tutti gli interventi, venendo incontro a famiglie, imprese e tecnici del settore che tanto stavano attendendo questo provvedimento» conclude Terzoni.
Marco Marcatili, marchigiano, responsabile sviluppo Nomisma, dati regionali alla mano sposta l’asse del ragionamento sulla incapacità delle Marche di sfruttare il Superbonus. O meglio sulla «debolezza cronica» di tutta la filiera marchigiana e dei suoi attori, tra imprese, professionisti, banche e, perfino i sindaci. Nelle Marche ci sono aperti 1076 provvedimenti: per i responsabili e le imprese è davvero una corsa contro il tempo.
La capacità organizzativa
«Probabilmente nelle Marche è mancata la capacità organizzativa, a fronte di una domanda sicuramente forte» afferma Marcatili che poi aggiunge: «Alcuni soggetti come gli istituti di credito o i sindaci che dovevano in qualche modo attivarsi, chiarire le loro strategie, non hanno svolto quel ruolo di facilitatori e aggregatori che potevano svolgere per il benessere del territorio. E ora si crea un problema sociale perché abbiamo detto alle famiglie che potevano ristrutturare la loro casa a costo zero: adesso chi dirà loro che non sarà così?».
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Corriere Adriatico