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ANCONA - Al politico non manca l’onestà intellettuale: «I tempi sono inaccettabili» conviene Filippo Saltamartini, titolare della Sanità per la Regione Marche. «E il mio pensiero - continua - va agli screening oncologici che vanno garantiti subito e comunque nei tempi per le patologie più gravi».
Il tema è sul tavolo di palazzo Rossini da quattro mesi ma è ritornato di attualità da settembre con la riesplosione delle liste d’attesa. I numeri sono imbarazzanti e l’approccio scelto per contrastare il ritardo accumulatosi nel corso delle tre ondate Covid è sistemico. «L’obiettivo è rifondare l’organizzazione partendo dai medici di base - spiega Saltamartini - dobbiamo partire dalla prenotazione. Il medico che fa il certificato deve poter prenotare la prestazione. Stiamo lavorando per far sì che il medico possa fare direttamente la prenotazione. Questo comporta un aumento degli oneri per i professionisti e lo sto trattando con loro. Il ruolo dei medici di base si innesta all’interno del tema del Pnrr che nelle Marche prevede 53 Case della salute, 13 ospedali di comunità e 15 Cot, le centrali operative.
L’intenzione è quella di portare i medici di medicina generale dentro le case della salute mettendo loro a disposizione anche personale amministrativo, infermieri e specialisti.
«Confidiamo di avere maggiore disponibilità» spera Saltamartini che poi fa la fotografia della situazione marchigiana. «Se il pubblico non è in grado di offrirti la prestazione allora scatta la lista d’attesa e si va dal privato. Il privato è poco presente al Nord ma fortemente presente al Sud per cui il Cup regionale dice: la prestazione non c’è a Fano ma a San Benedetto. E chiaramente i pesaresi vanno in Romagna». Saltamartini ha chiesto i livelli di produttività dei macchinari per fissare un benchmark. «La macchina che produce di più è una risonanza magnetica che sta all’ospedale di Ascoli: fa 70 esami a settimana. Ma ad Ascoli ci sono sette medici che per esempio a Macerata non ci sono. E questo è un altro problema. Dobbiamo omologare le organizzazioni dei reparti delle aziende e su questo agiremo con la riforma della legge 13». Insomma, assessore che tempi vi siete dati? «Noi dobbiamo partire subito con tutti gli screening e accertamenti radiologici necessari. Sono garantite le urgenze. Lo sblocco delle liste di attesa avverrà all’inizio dell’anno quando ci sarà la possibilità di fare consulenze nelle cliniche private. Questo ci dà sei mesi per portare le nuove macchine che il Pnrr ci mette a disposizione e per le assunzioni che la legge di finanza ci consentirà. Così da metà 2022 dovremmo parlare di una storia molto diversa».
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Corriere Adriatico