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ANCONA «In determinate situazioni, anziché diminuire il valore del finanziamento, si continuava ad erogare il credito così da incrementare il rischio per la banca». È uno degli aspetti toccati ieri in udienza da Giovanni Foti, consulente incaricato dalla procura di prendere in esame la situazione creditizia di Banca Marche tra il 2008 e il 2012, arco di tempo in cui l’istituto era retto dal dg Massimo Bianconi.
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Sollecitato dalle domande dei pm, poi dagli avvocati delle parti civili e dei 13 imputati, il testimone ha reso conto della maxi relazione di 278 pagine da lui redatta in base ai documenti analizzati. In particolare, Foti si è soffermato sulle modalità di concessione dei crediti. L’esposizione dell’istituto era soprattutto verso il contesto immobiliare ed edilizio, in un momento in cui i mercati di quei settori stavano crollando.
Il rapporto
«Gli amministratori – ha detto Foti – conoscevano bene la situazione e dovevano attuare una strategia per abbassare il rischio del credito».
Corriere Adriatico