La nuova era dei Parchi. Aguzzi: «Cda più rappresentativi della Regione». Gli ambientalisti del San Bartolo: «Ribaltone contrario alla legge quadro»

La nuova era dei Parchi. Aguzzi: «Cda più rappresentativi della Regione». Gli ambientalisti del San Bartolo: «Ribaltone contrario alla legge quadro»
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ANCONA Cerca di sopire le polemiche, l’assessore regionale all’Ambiente, Stefano Aguzzi, sulla nuova legge sull’organizzazione e gestione dei Parchi naturali regionali. Un riordino votato solo dalla maggioranza all’ultimo consiglio regionale segnato dall’uscita plateale alle 3.30 della mattina della minoranza Pd. Il suo intento è «riportare il dibattito alla serenità, in quanto i futuri consigli di amministrazione saranno più rappresentativi delle realtà regionali, comunali e associative e si potrà quindi collaborare con più efficacia».  


I consigli


Perciò ricorda che «questa nuova legge uniforma quindi i tre parchi, quello del Conero, del San Bartolo e della Gola della Rossa e di Frasassi, inserendo nei consigli direttivi tre membri nominati della Regione e quattro tra Comuni e associazioni, scelta più che legittima dato che la Regione finanzia completamente i parchi e i consiglieri non percepiscono alcuna indennità. Poi, passa all’attacco: «Mi vien da pensare, contrariamente alle dichiarazioni del sindaco di Pesaro Matteo Ricci riguardo a «una occupazione della Regione Marche» che si vada invece a bilanciare una giusta responsabilità tra Regione e Comuni, dato che prima la Regione esprimeva un solo rappresentante e quindi l’eventuale occupazione era degli altri enti». E incalza, sostenendo che si «meraviglia dell’atteggiamento del Partito Democratico e delle affermazioni di Ricci che parlano di un eccesso di potere della Regione nel riordino senza tener conto del fatto che le tre aree protette sono Parchi regionali finanziati completamente dalla Regione Marche che, lo scorso anno, ha aumentato la spesa di 2 milioni di euro e, negli ultimi anni, da quando sono stato nominato assessore, ho sempre finanziato progetti per l’accessibilità ai sentieri per 200mila euro all’anno oltre a diverse somme rilevanti per gli investimenti». 
Sulle barricate c’è anche l’Alleanza delle associazioni ambientaliste marchigiane, sodalizio nel quale converge il Club Alpino italiano, la Federazione Pro Natura, Italia Nostra, Lega Abolizione Caccia, Lega Anti Vivisezione, Lupus in Fabula, Salviamo il Paesaggio e WWF. 


Il direttivo


Per gli attivisti ambientali, il riordino del direttivo dell’area protetta del San Bartolo «fa diventare minoranza la rappresentanza dei comuni di Pesaro e Gabicce rispetto ai tre rappresentanti della Regione, avendo soppresso la rappresentanza provinciale. Tutto ciò in contrasto con la legge quadro nazionale che impone una rappresentanza degli enti locali, assegna a ciascun parco la possibilità statutaria di prevedere forme differenziate di gestione e prevede un ruolo di vigilanza e sorveglianza alla Regione che non può essere vigilante e vigilato». 
 

 

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Corriere Adriatico