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ANCONA L’assessore alla Protezione civile Stefano Aguzzi resterà al suo posto, blindato dal centrodestra in Consiglio regionale. Ad oltre due mesi dall’alluvione del 15 settembre che ha devastato l’Anconetano ed il Pesarese, ieri è arrivata nell’aula di Palazzo Leopardi la mozione di sfiducia del Partito democratico e del Movimento 5 stelle contro il titolare della delega per la gestione della situazione di emergenza che si venne a creare in quelle drammatiche ore. Mozione bocciata a maggioranza: 19 voti contrari, 9 favorevoli.
La difesa
Il voto è arrivato dopo un dibattito fiume concluso dalle parole del governatore Francesco Acquaroli, che ha difeso il suo assessore: «Rinnovo la mia profonda stima e la mia vicinanza ad Aguzzi e mi dispiace che nelle opposizioni sia prevalsa una scelta politica.
Botta e risposta
Il primo colpo lo sferra Ciccioli, puntando il dito contro il suo avversario politico: «Da sindaco di Senigallia, durante l’alluvione del 2014, avevi responsabilità amministrative e sei finto sotto processo, con il procedimento che è ancora in corso». Secca la replica di Mangialardi: «Ciccioli stai zitto, non sai di cosa parli. Sono sotto processo perché mi avete denunciato voi, chi oggi governa la città di Senigallia». Nel corso del dibattito, il capogruppo di FdI si è preso un momento per far sapere che, dopo le parole sulle vittime dell’alluvione costate il suo posto in giunta, «sono andato a trovare i familiari di quattro delle vittime. Dopo la bufera che era scoppiata sulle mie parole, confesso che avevo paura, ma una familiare alla fine mi ha anche abbracciato». A difendere il proprio operato è anche lo stesso Aguzzi, che ha sostenuto come «sia stato fatto quello che era dovuto e possibile in relazione all’eccezionalità dell’evento. Ci sono anche indagini in corso (ha ricordato a proposito dei fascicoli aperti dalla procura). Basta una parola o una virgola nel posto sbagliato per essere chiamati in causa. So che in mezzo a voi c’è chi punta a questo: a tenere alta l’attenzione su questo fronte. Ma non si può strumentalizzare su fatti così delicati». La difesa.
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Corriere Adriatico