San Bartolo, FdI porta a casa la riforma: «Il parco non è il giardino di casa del Pd»

San Bartolo, FdI porta a casa la riforma: «Il parco non è il giardino di casa del Pd»
PESARO Dalla sede del consiglio regionale Nicola Baiocchi è rientrato a Pesaro che era giorno fatto, ma la sua non è stata una preview di San Silvestro quanto una...

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PESARO Dalla sede del consiglio regionale Nicola Baiocchi è rientrato a Pesaro che era giorno fatto, ma la sua non è stata una preview di San Silvestro quanto una maratona notturna che tra le discussioni last minute ha inserito (e approvato) la legge unificata sui parchi, volta a riorganizzare San Bartolo, Conero e Gola della Rossa, e che porta la firma, insieme al rappresentante di Fratelli d’Italia, anche di Jessica Marcozzi e dell’attuale assessore Chiara Biondi. Legge contestatissima e travagliatissima: blitz di Natale, occupazione, poltronificio, colpo di mano di Capodanno, è la terminologia con cui il Pd ha bollato la fretta di portare in aula la pdl sul cambio di governance che porta il consiglio direttivo dell’Ente Parco da 5 a 7 membri: 3 Regione e poi uno a testa per Comune di Pesaro, Gabicce, ambientalisti e agricoltori.

Depositata a febbraio


«Ma quale fretta - argomenta Baiocchi che ha deciso di replicare agli attacchi degli ultimi giorni solo a legge portata a casa - è da un anno che ne dibattiamo, l’abbiamo depositata a febbraio, ma il testo iniziale era differente, quanto votato è il risultato di una mediazione che punta a una visione unitaria della governance e aumentare le funzioni di indirizzo della Regione Marche che, non dimentichiamo, copre la quasi totalità di tutti i costi di gestione del funzionamento dei parchi. Per essere chiari: io pago tutto o quasi e non posso non essere rappresentato, o comunque devo avere una rappresentanza significativa». 
Poi una stoccata all’attuale presidente, ormai ai saluti, Mariani: «Il direttivo del parco San Bartolo era in prorogatio dal 26 ottobre e la scadenza era il 31 dicembre, se la riforma non fosse stata approvata entro domani sarebbe stato necessario un ulteriore differimento con tutti i problemi conseguenti. Hanno detto che ora la gestione è paralizzato che si perdono fondi per 70mila euro, ma in realtà la norma che disciplina la proroga degli organi amministrativi stabilisce che gli stessi, non ricostituiti nei termini e prorogati, svolgono l’ordinaria amministrazione nonchè gli atti urgenti e indifferibili con indicazione dei motivi dell’urgenza. In soldoni, se hai un provvedimento urgente lo puoi portare avanti tranquillamente e firmare. Anche l’accusa di poltronificio non regge, si tratta di incarichi gratuiti». Di fatto però la Regione aumenta i suoi poteri nella gestione del San Bartolo. 


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«E’ la Regione che finanzia in maggior parte - puntualizza - mi sembra logico che ci si interessi della governance. Vogliamo solo contribuire a offrire un indirizzo politico e di controllo nella gestione delle risorse». Quanto all’incostituzionalità della riforma, sui cui è stato attaccato da più fronti, tiene a specificare: «Non ci sono dichiarazioni di illegittimità costituzionale su numerose disposizioni legislative che regolamentano i consigli direttivi, vedi Regione Toscana, Abruzzo, Lazio, Calabria, Veneto, Piemonte. Le sentenze che vengono citate non sono in alcun modo riconducibili al caso di specie. Voglio tranquillizzare chi mi attacca: sono un avvocato e questa materia l’ho studiata a fondo». Una lettera a firma dei sindaci di Pesaro e Gabicce, Matteo Ricci e Domenico Pascuzzi, e del presidente della Provincia Giuseppe Paolini, era stata indirizzata la vigilia di Natale al presidente Acquaroli per chiedere di bloccare l’iter. Soprattutto Paolini rimarcava come l’Amministrazione provinciale, che pure gestisce la strada provinciale del San Bartolo, venisse tagliata fuori. «Lo stavo aspettando al varco - controbatte - per quanto riguarda la Provincia, proprio la vecchia giunta Ceriscioli su una proposta di legge sulle modifiche per l’assetto del parco del Conero, in commissione, presidente Andrea Biancani, tolse un rappresentante della Provincia di Ancona inserendone uno del settore turistico. Come mai questa disposizione non è mai stata impugnata?».


L’affondo


Infine, l’affondo al sindaco Ricci. «Ricci e il Pd pesarese hanno una strana concezione della democrazia. Questa maggioranza ha stravinto le elezioni del 2020 ed è legittimata a proporre una modifica di una legge che vada nella direzione politica che la stessa vuole perseguire. Forse qualcuno non si è ancora accorto di non governare più. La Regione - chiosa - vuole solo rendere più operativo il parco San Bartolo che fino a oggi è stato gestito dai soliti noti come se fosse il giardino di casa loro». Entro gennaio sarà nominato il nuovo consiglio direttivo e il nuovo presidente dell’Ente Parco.
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Corriere Adriatico