Modello Marche, Gino Sabatini: «Acquaroli si sente garantito politicamente dalla Meloni. Ha già manifestato attenzione per le richieste delle Marche»

Modello Marche, Gino Sabatini: «Acquaroli si sente garantito politicamente dalla Meloni. Ha già manifestato attenzione per le richieste delle Marche»
Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio regionale: anche le «Marche modello» ottengono solo le briciole nella squadra di governo definita dalla Meloni....

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Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio regionale: anche le «Marche modello» ottengono solo le briciole nella squadra di governo definita dalla Meloni. Prendiamo un sottosegretario in meno rispetto agli ultimi due esecutivi.

Come legge questa decisione?
«Oggi più che mai penso che Acquaroli si senta già politicamente garantito dal Presidente del Consiglio Meloni, che da sempre ha manifestato grande attenzione verso le richieste marchigiane. Con l’onorevole Albano – a cui faccio i migliori auguri – riusciamo ad ottenere il sottosegretariato all’Economia, determinante anche nel prossimo futuro per tante partite: dal caro bollette alla nuova tassazione». 
Però le Marche non riescono mai ad avere ruoli davvero decisionali nelle stanze dei bottoni romane.
«Molti ci ricordano che è dai tempi di Forlani – ed una breve parentesi tecnica del ministro Merloni ai Lavori pubblici – che le Marche non esprimono più un leader di statura nazionale. Occorre tempo, anche più di un decennio, per formare una leadership forte negli ambienti romani. Possiamo lavorare per il prossimo futuro su alcuni marchigiani che sono stati eletti in Parlamento. Su questo sono fiducioso».
In questa tornata elettorale, la nostra regione ha mandato in Parlamento tre assessori molto competenti: non rischiamo di aver perso qualità nella squadra regionale senza aver guadagnato posizioni a livello nazionale?
«Abbiamo tre figure importanti che sono oggi le nostre antenne a oma in un governo di maggioranza. Non dimentichiamo, inoltre, che possiamo ancora ottenere presidenti e vice presidenti di commissione».
Guarda al bicchiere mezzo pieno, insomma.
«Il passaggio dei tre assessori al Parlamento aumenta di numero la nostra classe dirigente a Roma. E nelle Marche ci sono altri amministratori con qualità che permetteranno loro di emergere come chi li ha preceduti». 
Cosa si aspetta da questo nuovo governo per le Marche?


«Una politica fiscale che possa aiutare il sistema delle imprese, e che le infrastrutture, per una volta, non siano un problema ma un valore aggiunto per le Marche. Una semplificazione burocratica che attendiamo da decenni. Un’accelerazione sulla ricostruzione ed aiuti ai territori che sono stati colpiti dall’alluvione del 15 settembre. E va affrontato il problema dell’energia».

 

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Corriere Adriatico