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Dalla Siberia il vento Burian percorrerà migliaia di chilometri, schiverà la catena delle Alpi e si dirigerà da venerdì verso le Marche, lungo l’Adriatico, portando con sè aria gelida e neve. Nel giro di 72 ore passeremo da una stranissima temperatura simil primaverile a un freddo polare che segnerà tutto il weekend di San Valentino fino alla mattinata di lunedì.
Quando dovremmo tornare al clima tipico di febbraio. Escursioni termiche accompagneranno la nostra regione nel picco dell’inverno - colpi di coda finali permettendo - anche se ancora è troppo presto per capire se vedremo le spiagge innevate come nelle ultime tre incursioni di Burian nel 2012, 2017 e nel 2018. Certo è che ci sarà freddo, freddissimo - fino a 13 gradi in meno rispetto alle temperature attuali - con raffiche di vento gelido e con la costa sferzata dalle mareggiate.
Gli esperti
Stefano Leonesi , meteorologo del centro operativo Agrometeo dell’Assam, sta studiando proprio in queste ore che impatto avrà la corrente siberiana nelle Marche: «Da venerdì gli influssi gelidi sull’Italia faranno crollare ulteriormente i valori termici portandoli su livelli ben sotto la norma, specialmente lungo il versante adriatico.
I precedenti
La nevicata del gennaio 2017, anche questa causata da Burian, è stata la più drammatica degli ultimi tempi: si è infatti abbattuta sui borghi distrutti dal sisma ma soprattutto verrà ricordata per la valanga che ha travolto l’hotel Rigopiano causando 29 vittime, tra cui sei marchigiani. L’anno successivo a fine febbraio il vento siberiano è tornato a flagellare la regione creando una inusuale situazione meteorologica: neve sulla costa e sereno nell’entroterra anche se con clima gelido e valori di diversi gradi al di sotto della media.
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