ANCONA - Com’è l’acqua? Si può fare il bagno qui? Sono queste le domande che spesso i bagnanti rivolgono all’equipaggio di Goletta Verde, la...
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Per rispondere alle tante domande legate alla qualità delle acque, Legambiente, oltre ai consueti monitoraggi effettuati dai tecnici, lancia il dossier “Bagni informati? La cartellonistica: una caccia al tesoro”, che approfondisce il tema della presenza in spiaggia della cartellonistica informativa obbligatoria per legge.
Nei punti monitorati da Goletta Verde non si può certo dire che i bagnanti vengano informati a dovere. La cartellonistica in spiaggia è quasi inesistente, anche se obbligatoria per legge da tre anni per i comuni costieri, che dovrebbero apporla nei punti di accesso più frequentati e visibili delle nostre spiagge. I cartelli informativi hanno la funzione di informare i cittadini sulla qualità del mare (in base alla media dei prelievi degli 4 quattro anni), riportando i dati delle ultime analisi e le eventuali criticità della spiaggia stessa.
“Lo scorso anno, i tecnici di Goletta Verde, nel loro periplo delle coste italiane – spiega Katiuscia Eroe, portavoce di Goletta Verde – hanno trovato questi cartelli informativi solo nel 5% dei casi su un totale di 265 punti di osservazione. Un risultato davvero insoddisfacente, alla pari dei cartelli di divieto di balneazione che hanno il compito di informare sul rischio sanitario che si corre bagnandosi in quel determinato tratto di mare. Eppure, anche questi sono merce rara”.
In particolare, i volontari della Legambiente Marche, tra metà giugno e fine luglio 2017, hanno effettuato monitoraggi lungo il tratto di costa da Pesaro a San Benedetto del Tronto: nel 36,3% dei casi osservati la cartellonistica informativa è risultata assente.
“Apporre i cartelli sulla qualità delle acque Falconara – commenta Marco Ciarulli, Legambiente Marche – e sul divieto di balneazione non significa solo tutelare la salute dei cittadini, disincentivando la balneazione laddove non è consentito, ma anche incentivare un turismo consapevole. È un paradosso infatti che, a fronte di tratti di costa dove l’acqua risulta eccellente, secondo i dati dell’Agenzia regionale, manchi il cartello informativo che ne certifica il suo valore, rappresentando così un’occasione mancata”.
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Corriere Adriatico