Cuteri (Unicam): «Green pass misura ridicola che fa abbassare la soglia di attenzione»

Cuteri (Unicam): «Green pass misura ridicola che fa abbassare la soglia di attenzione»
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Vincenzo Cuteri, professore di Malattie Infettive degli animali domestici all’Università di Camerino, Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria. Perché ha deciso di firmare la petizione contro il Green pass?


«Dai report di numerosi Paesi si conferma l’ipotesi che un soggetto vaccinato possa infettarsi, contagiare e ammalare, talvolta anche in maniera più grave: dunque non si tratta di una misura sanitaria volta a tutelare la nostra salute. Tutto ciò traspare anche dalle ridicole applicazioni del Green pass».

 

In che senso?
«Il virus entra nei treni veloci, ma non in quelli più lenti, può uccidere coloro che entrano in un cinema o museo o persino se ti siedi al bar, ma invece trova le porte bloccate davanti alle chiese o ai centri commerciali. Si tratta perciò di un mero tentativo di coercizione e di induzione alla vaccinazione in violazione della libertà del singolo cittadino di poter scegliere se sottoporsi ad un trattamento sanitario sperimentale e poi in contrasto con la normativa europea che di fatto è superiore da un punto di vista legislativo».

Dunque?
«Chi come me firma per l’abolizione sta solo tutelando la libertà, il diritto al lavoro e il diritto allo studio, senza discriminazione di alcun genere».

Cosa pensa dell’ulteriore estensione del Green pass?
«Qualunque applicazione diversa da quella per cui la comunità europea lo ha concepito è assolutamente inaccettabile e deleteria in quanto il soggetto munito di Green pass sentendosi erroneamente al sicuro ha la tendenza ad abbassare le misure di sicurezza».

Lei è vaccinato?


«Affinché un vaccino sia considerato tale, deve sempre rispondere a due requisiti: efficacia e sicurezza. Questi vaccini non rispecchiano alcuno dei requisiti. Non sono efficaci perché non proteggono dall’infezione anche in soggetti con doppia o addirittura terza dose e la protezione nei confronti della malattia è insignificante. Riguardo la sicurezza invece la situazione è molto complessa perché mai nella storia un prodotto in grado di indurre così numerosi effetti avversi era rimasto in commercio per così tanto tempo. Oggi che sono iniziate le autopsie sui soggetti deceduti dopo la vaccinazione si evidenzia quello che già era stato confermato sugli animali, cioè che la proteina spike è tossica, è in grado di indurre alterazioni vasali permanenti e può indurre alterazioni del Sistema nervoso centrale e tante altre patologie. Inoltre ancora non conosciamo quali saranno gli effetti a medio e lungo termine. Da studioso di virus da circa 30 anni non parteciperò mai ad una simile sperimentazione».

 

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Corriere Adriatico