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ANCONA - Nato come strumento per ribilanciare gli squilibri territoriali, il Piano nazionale di ripresa e resilienza rischia di restare in buona parte al palo. Schiacciato tra tempi burocratici italiani troppo lunghi per le deadline serrate previste dall’Europa, e la carenza di personale tecnico negli enti locali (indispensabile per portare a casa le gare), il cronoporogramma si trasforma in una corsa ad ostacoli.
Entro il 2026, tutti i progetti finanziati dovranno essere portati a casa. E nel caso delle Marche la preoccupazione è anche maggiore perché, insieme ai fondi del Pnrr, ci sono anche quelli previsti per la ricostruzione post-sisma.
I dati
Stando ai dati Openpolis, la ripartizione territoriale delle risorse ha previsto per le Marche 1,3 miliardi di euro, a cui si aggiunge oltre un miliardo per il sisma.
E ancora: «Le diverse fasi della realizzazione dei lavori pubblici richiedono l’impiego di competenze specifiche, la cui disponibilità più o meno ampia può incidere sull’efficienza del sistema degli appalti e in particolare sui tempi con cui le opere vengono realizzate». Il Dl 80/2021 per l’attuazione dei progetti del Pnrr ha previsto la possibilità di assunzioni straordinarie di personale qualificato e specifici fondi per il ricorso a incarichi di collaborazione professionale mirati. Ma anche la capacità di servirsi di risorse qualificate varia da ente a ente e produrrà inevitabili disomogeneità a livello territoriale. Tra il 2012 e il 2020, gli enti territoriali delle Marche sono arrivati ad aggiudicare oltre 2.100 gare per un importo complessivo di 1,1 miliardi di euro. Ma l’importo medio è stato di 553 mila euro, un valore inferiore a quello del Centro (586) e dell’Italia (647). Dunque gestire appalti che prevedono cifre ben più alte potrebbe rivelarsi complicato. Nelle Marche, secondo il report di Bankitalia,
I tempi
Il tempo medio della fase di progettazione è di quattro mesi, a cui si aggiungono altri due mesi per la fase di aggiudicazione (dal bando all’individuazione dell’impresa appaltatrice) e poco meno di un anno per la realizzazione. In sostanza una media di un anno e mezzo per la realizzazione di lavori che nel periodo di osservazione hanno avuto un importo medio di poco superiore a 500mila euro. Per i progetti finanziati con il Pnrr si dovrà premere molto più sull’acceleratore. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico