Marche, forte scossa di terremoto avvertita anche sulla costa

L'epicentro, localizzato dall'Ingv, su Google Maps
ANCONA - Forte scossa di terremoto intorno alle 5.11 di questa mattina nelle Marche avvertita anche sulla costa. Al momento non si segnalano danni alle persone. La prima stima...

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ANCONA - Forte scossa di terremoto intorno alle 5.11 di questa mattina nelle Marche avvertita anche sulla costa. Al momento non si segnalano danni alle persone. La prima stima dell'Ingv parla di magnitudo 4.7 e di epicentro a Muccia, una seconda scossa (magnitudo 2.1) cinque minuti dopo. La scossa è stata avvertita anche in Umbria, mentre sui social post segnalano che la terra ha tremato da Fano a San Benedetto. 


Il terremoto di magnitudo 4.7, registrato questa mattina alle 5:11 con epicentro a due chilometri da Muccia, è stato avvertito in un'ampia zona, che comprende anche Umbria e Lazio, fino a Roma.

Il sindaco di Muccia teme per eventuali danni alle abitazioni finora agibili. "Se con quest'ultima scossa hanno riportato danni vedremo crescere il numero degli sfollati". Esasperato anche il barista di Pieve Torina: "Ho trovato bicchieri rotti e altri danni. Anche la mia abitazione è di nuovo danneggiata". È conclude esasperato: "Si torna all'ottobre del 2016...". 
Intanto i tecnici del Comune di Muccia sono al lavoro per verificare eventuali danni causati dal terremoto. Evidenti quelli a Santa Maria di Varano, piccola chiesa del '600, dove è crollato una porzione di campanile e si è accentuata una crepa.
Dalle verifiche effettuate nelle aree dove sono realizzate le Soluzioni abitative di emergenza non si riscontrano problemi, al massimo sono caduti alcuni oggetti. E la conferma arriva anche da alcuni cittadini che ci vivono: «Abbiamo avuto molta paura, ma nessun danno».

In questi ultimi 30 giorni - riferisce il sito dell'Ingv - la zona a sud di Camerino, in provincia di Macerata, è stata interessata da un incremento di sismicità con terremoti che hanno raggiunto valori di magnitudo (Mw) pari a 4.0 il 4 aprile alle ore 4.19 italiane.


Tali eventi rientrano nella sequenza sismica iniziata il 24 agosto 2016 con l’evento di magnitudo Mw 6.0,  avvenuto nei pressi di Amatrice e Accumoli (RI) e culminato con l'evento sismico del 30 ottobre 2016 di magnitudo Mw 6.5. La sequenza si è gradualmente sviluppata, interessando un’ampia fascia dell’Appennino centrale, un'area di 1200 km2, estesa per circa 80 km in direzione NNW-SSE e larga circa 15-20 km, dalla provincia di Macerata, nelle Marche, alla provincia dell’Aquila, in Abruzzo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico