Il superdirigente Gozzini: «L’obiettivo è seguire i cittadini in tutto il percorso della vita, l’intelligenza artificiale ci aiuterà»

Il superdirigente Gozzini: «L’obiettivo è seguire i cittadini in tutto il percorso della vita, l’intelligenza artificiale ci aiuterà»
Armando Gozzini, da novembre direttore generale del Dipartimento Salute della Regione Marche. Un incarico arrivato in piena pandemia Covid con una riorganizzazione sanitaria da...

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Armando Gozzini, da novembre direttore generale del Dipartimento Salute della Regione Marche. Un incarico arrivato in piena pandemia Covid con una riorganizzazione sanitaria da guidare con mano ferma. Cosa è accaduto in questi primi sei mesi?


«Sono state settimane molto intense perché nelle Marche ho iniziato a lavorare alla gestione del sistema sanitario a 360 gradi con problematiche riguardanti un’intera regione. Una visione che tra l’altro il Covid ha completamente cambiato, mostrando la necessità di rafforzare la medicina del territorio, supportata adeguatamente da eccellenze sanitarie».

 


Un’inversione di tendenza che la giunta Acquaroli aveva già individuato, cambiando in corsa la progettualità del precedente governo che invece puntava sugli ospedali unici.
«L’obiettivo da realizzare è seguire un cittadino in tutto il suo percorso di vita, a cominciare dalla prevenzione per proseguire nella presa in carico. E questo si può fare solo nel territorio con le Case delle comunità e le Centrali operative del territorio (Cot) supportati da una rete di servizi collaterali in grado di parlarsi fra loro. E quando c’è bisogno di intervenire con l’eccellenza allora ci si rivolge alle strutture maggiori. Senza improvvisare». 


Mettere in rete è un altro imperativo dell’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini. Ma le Marche sono indietro sulla digitalizzazione.
«Su alcune cose siamo indietro, come per esempio sui fascicoli digitali o almeno una parte di essi, e sulle ricette dematerializzate. Mentre sulle cartelle cliniche siamo nei tempi. Anche in questo caso il Covid ha impartito un’accelerazione forzata sulla riorganizzazione di certi servizi, dai telemonitoraggi alla telemedicina, fino alle teleriabilitazione: a tal punto che adesso si sta lavorando per perfezionare queste attività definendo anche i costi. Possiamo dunque guardare anche oltre».


Cosa c’è oltre l’orizzonte?
«L’intelligenza artificiale per esempio. Attraverso un device il paziente può essere costantemente monitorato a tal punto da ottimizzare la prevenzione ma addirittura anticipando anche un evento negativo. C’è una rivoluzione in atto, non sarà veloce ma l’Italia e le Marche stanno andando avanti».


Il suo incarico è tra i più delicati della Regione. Come ha deciso di procedere in questi primi sei mesi?


«Ho impostato il lavoro su quattro pilastri fondamentali - al di là della quotidianità - intanto va impostata una legge nuova di riforma, quindi portare avanti un Piano socio sanitario credibile e attendibile per riformare quello precedente con una visione che è cambiata nel tempo perchè sono cambiati i bisogni nel post pandemia. L’altro pilastro è proprio quello del digitale e si intreccia con il quarto, cioè con i fondi del Pnrr per uno sviluppo dei servizi territoriali che deve rispondere esattamente alle esigenze dei cittadini».

 

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Corriere Adriatico