OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
ANCONA - La Regione proroga di un altro anno (fino al 30 giugno 2023) i confini per la pesca delle vongole ridefiniti dal decreto ministeriale del 2002. Il consorzio Co.ge.vo di Ancona è sul piede di guerra e chiede all’amministrazione regionale 3 milioni di euro di danni per ciascuna imbarcazione della flotta dorica (74 imbarcazioni in totale).
In più il presidente Domenico Lepretti minaccia la richiesta di costituzione di un nuovo subcompartimento di pesca a Pesaro dove dislocare alcune delle vongolare del consorzio anconetano. Dunque è battaglia aperta sulla linea dei 500 metri dalla costa, dove la pesca del mollusco bivalve si consuma in uno scontro tra territori di competenza.
Lo scenario
Tutto ha inizio il 2 ottobre del 2002 con l’emanazione del decreto ministeriale che individua un sub compartimento di pesca tra il fiume Chienti e le Due Sorelle: rinominato sub compartimento Civitanovese.
Il risarcimento
Con la sentenza del 2009 lo Stato ha ritirato in autotutela il decreto ministeriale del 2002, pagando un risarcimento danni alle 19 imbarcazioni anconetane, dirottate sul subcompartimento civitanovese, in base al reddito dei 7 anni precedenti. Ma adesso la Regione rischia molto di più: «Abbiamo chiesto 3 milioni di euro di danni per ciascuna delle 74 imbarcazioni anconetane» annuncia Domenico Lepretti, presidente del consorzio Co.ge.vo, che addirittura minaccia di avanzare richiesta «per costituire un nuovo subcompartimento a Pesaro, dove mandare le nostre barche».
La legge regionale
Ma al di là delle ipotesi più astratte, un traguardo concreto Lepretti intende raggiungerlo: «Chiediamo un’audizione dalla seconda commissione regionale - afferma il presidente della Co.ge.vo - per redigere le linee guida della nuova legge sulla pesca». Inoltre, ad avvalorare la tesi di Lepretti secondo cui le 25 imbarcazioni di San Benedetto dovrebbero tornare a pescare nel loro compartimento, c’è quanto specificato nel decreto ministeriale del 27 dicembre 2016 «che abbassa la pezzatura delle vongole da 25 millimetri a 22 millimetri» spiega il presidente della Co.ge.vo. Contestualmente è stato ridotto il quantitativo di pescato giornaliero: da 600 chili a 400. «Se il problema per le imbarcazioni sanbenedettesi era la sproporzione tra lo specchio di mare di loro competenza e il numero di barche - specifica - ora che si è ridotto il quantitativo di pescato giornaliero possono rientrare tranquillamente nel loro compartimento».
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico