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ROSORA Una storia straordinaria che porta un grande fiocco rosa - dopo 60 anni - a Rosora, luogo di nascita di una bella bimba nordafricana che non ha voluto saperne di arrivare all’ospedale di Jesi come tutti gli altri e ha deciso di venire al mondo in via Roma. Nonostante fossero 30 gradi e sua mamma fosse in macchina ferma davanti alla Farmacia degli Angeli. E di angeli ne sono arrivati diversi, tutti pronti ad aiutare quella mamma in difficoltà per le contrazioni sempre più insistenti e per l’ostacolo della lingua. E così, nonostante la modalità non proprio classica, il parto c’è stato.
Il lieto evento
Naturale e perfetto, sebbene prematuro. Un episodio straordinario per Rosora, comune che non compare indicato come luogo di nascita nei documenti di identità dagli anni Sessanta, quando i bimbi venivano fatti nascere in casa con l’aiuto delle levatrici. Questa storia inizia alle 19 di giovedì pomeriggio. La mamma, una donna nordafricana di circa 30 anni, già madre di altri tre figli, era quasi entrata nell’ottava settimana di gestazione. Ma da qualche giorno aveva iniziato a stare male.
L’equipe improvvisata
In pochi istanti, la mamma ha avuto accanto a sé una vera equipe di professionisti pronti a farla partorire in sicurezza, in attesa dell’ambulanza della Croce verde di Serra San Quirico. «Un’emozione grandissima, un evento unico e straordinario per Rosora – commenta il dottor Corosu –. Eravamo preoccupati per la bimba, nata prematura e sottopeso, ma il suo vagito ci ha fatto tirare un sospiro di sollievo». Il vagito capriccioso di chi annuncia a gran voce di essere arrivato, ha scosso il cuore di tutti. Nonostante sia leggera e arrivata in netto anticipo, sta bene. La bimba non ne voleva sapere di aspettare per conoscere la sua mamma, il papà e i fratellini, e pure questo mondo. «Chissà come l’hanno chiamata?», si chiede il dottore interpretando una curiosità di tanti. Poi racconta di come una volta che mamma e bimba sono state portate in ambulanza all’ospedale Carlo Urbani di Jesi, il padre (che non dovrebbe avere la patente) sia rimasto a piedi. Grazie all’altro angelo, capitato lì per quel richiamo invisibile del destino, ha trovato un passaggio per ricongiungersi alla famiglia. Mamma e bimba sono ancora ricoverate: la piccina faceva fatica a respirare ma la fase acuta dovrebbe essere passata. Ancora qualche giorno, poi potrà tornare a casa. La storia, commovente e di forte impatto emotivo, è rimbalzata anche sui social e ha scritto una delle pagine più di Rosora.
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