L'ingegner Catraro a tutto campo: «Sulla Orte-Falconara non possiamo rischiare. Per le Marche è vitale»

L'ingegner Catraro a tutto campo: «Sulla Orte-Falconara non possiamo rischiare. Per le Marche è vitale»
Ingegner Lorenzo Catraro, lei è esperto di infrastrutture ferroviarie e co-redattore del protocollo d’intesa del potenziamento della Orte-Falconara. Dica la...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Ingegner Lorenzo Catraro, lei è esperto di infrastrutture ferroviarie e co-redattore del protocollo d’intesa del potenziamento della Orte-Falconara. Dica la verità: si aspettava una simile accelerazione?


«Sta prendendo corso quello che sembrava impossibile: in appena un anno e mezzo siamo passati dal protocollo d’intesa alla discussione del progetto del primo tratto Genga- Serra S. Quirico».

Aree interne parte due: la battaglia di Pergola e l’ombra sugli ospedali

 
Il confronto si sta svolgendo con Dibattito Pubblico e l’8 giugno ci saranno le conclusioni.
«Il Dibattito Pubblico è uno strumento innovativo che sta permettendo ai cittadini, alle amministrazioni ed a tutti i portatori d’interesse di esprimere pareri e fare proposte e per migliorare il progetto, poi ci sarà la Conferenza di Servizi che dovrà dare il parere per arrivare alla gara entro il 2022 e chiudere rendicontando i lavori entro il 2026».


Diverse le preoccupazioni mosse dai cittadini: a partire dalle 36 case da demolire alla necessità di rivedere il tracciato che attraversa una frazione di Genga, Palombare. Che ne pensa?
«Sono state avanzate varie osservazioni anche in merito alla viabilità stradale alternativa, ai sottopassi, all’impatto ambientale e idraulico. Alle osservazioni Rfi ed Italferr hanno risposto e stanno rispondendo spiegando il perché delle scelte in termini normativi, dando massima disponibilità per studiare le proposte e verificare se sia possibile recepirle traducendole nel progetto, sempre nel rispetto delle norme».


A livello infrastrutturale questa è un’opera che le Marche stanno aspettando da decenni: c’è il rischio che un parere contrario comprometta la cantierizzazione?
«Tutti riconoscono che il raddoppio della Orte-Falconara è un’opera opportuna e strategica attesa da oltre 40 anni, e che vada assolutamente realizzata per non mangiarci le mani fra 10-15 anni. Analogamente c’è la consapevolezza che i territori attraversati siano importanti e da tutelare in un equilibrio tra opera e ambiente. È questa la linea sottile. Non solo».

Dica.
«La Provincia di Ancona, sul cui territorio ricade tutta la linea ferroviaria e quale responsabile dell’Area Vasta non può che sottolineare l’opportunità e strategicità del raddoppio ed è soddisfatta che quest’opera -che non è più solo un’esigenza locale o nazionale, ma Europea, tanto che è inserita nel Pnrr - cominci a tradursi in fatti ed atti concreti».


Un’occasione storica da non perdere.
«Tutti sappiamo che non possiamo assolutamente perdere questa opportunità. Per questo occorre uno sforzo di tutti i soggetti interessati per arrivare a realizzare il raddoppio della Orte-Falconara indispensabile per il territorio marchigiano raddoppio atteso ormai da decenni».

Tra gli interventi, la realizzazione della nuova stazione di Genga.

«Esatto. Si tratta di una stazione sopraelevata che riqualifica tutta la zona ed è stata come per gli altri aspetti, discussa con gli operatori i quali anche loro hanno manifestato le preoccupazioni sui tempi di realizzazione vista l’importanza delle Grotte di Frasassi. L’occasione è storica, l’opera è strategica ed i tempi imposti per non perdere i fondi vedono Rfi ed Italferr profondamente impegnati sul progetto per accogliere le richieste ».

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico