Tra bis e new entry: la corsa delle donne con Origlia e Casini

Maria Stella Origlia
Si stanno intensificando in queste ore, nel centrosinistra e in particolare modo nel Pd, riunioni, colloqui e mediazioni, per definire la quaterna dei candidati che...

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Si stanno intensificando in queste ore, nel centrosinistra e in particolare modo nel Pd, riunioni, colloqui e mediazioni, per definire la quaterna dei candidati che rappresenterà il partito alle elezioni regionali di settembre. Un compito tutt’altro che semplice considerate le diverse anime che connotano il Pd a livello provinciale. Uno dei quattro posti in lista è già stato assegnato alla vicepresidente uscente della Regione, Anna Casini, che cinque anni fa è stata la più votata in tutte le Marche. Una candidatura non solo d’ufficio e sulla quale tutto il Pd non ha mosso obiezioni. Restano da definire le altre tre candidature e, al riguardo, se per Anna Casini il discorso è stato relativamente semplice, per gli altri restano ancora dei punti interrogativi. 


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Per le candidature maschili sono diversi i nomi che stanno circolando in queste ore, a cominciare da quello del sindaco di Force, Augusto Curti, coordinatore regionale Anci per i piccoli Comuni e quello dell’ex presidente della Provincia, già sindaco di Ripatransone, Paolo D’Erasmo. Ma gli aspiranti candidati non si fermano a questi due nomi, perché pronti a scendere in pista ci sono anche Luigi Merli, ex sindaco di Grottammare ed ex presidente del Piceno Consind, Claudio Benigni di San Benedetto e Angelo Flaiani, già sindaco di Folignano Insomma, cinque nomi dai quali ne devono uscire due che andranno a fare compagnia alla Casini e all’altra candidata donna sulla quale, per il momento, c’è una profonda riflessione nel partito.

Perché non si tratta solo di scegliere i candidati, ma bisogna anche tenere conto degli equilibri territoriali e qui il discorso si fa decisamente più complicato. Al momento, in pole per entrare in lista ci sono i nomi di Augusto Curti e di Paolo D’Erasmo. Per entrambi, è il ragionamento che si fa nel Pd si tratterebbe di un riconoscimento per quanto fatto finora e non solo. È il caso di Augusto Curti, che negli equilibri territoriali dovrebbe rappresentare la zona della montagna, sindaco stimato dai suoi concittadini e che due anni fa ha dovuto lasciare il via libera a Sergio Fabiani come presidente della Provincia, in nome di una mediazione politica a lungo criticata nel partito.


Al di là dei meriti personali si tratterebbe anche di una specie di risarcimento per il sacrifico di due anni fa. Senza considerare che, il sindaco di Force godrebbe, e il condizionale è d’obbligo dell’appoggio del Pd di Offida che fa capo a Valerio Lucciarini. C’è, poi, Paolo D’Erasmo, che, sempre negli equilibri territoriali andrebbe a rappresentare la costa, il quale ha accettato di fare il presidente della provincia quando tutti a sinistra si sono tirati indietro. Con risultati da amministratore abbastanza buoni. Anche per lui, in pratica, insieme un risarcimento e un riconoscimento. Ma Contro la candidatura di D’Erasmo scapitano quelli della costa, come Luigi Merli e Claudio Benigni, che faranno di tutto per impedire il via libera all’ex presidente della Provincia. Ma il centrosinistra non è solamente Pd. C’è molta attesa sull’esordio di Italia Viva le cui redini a livello provinciale sono in mano al consigliere regionale Fabio Urbinati. L’ex capogruppo del Pd in Regione tenterà il bis. In lista anche la professoressa del liceo linguistico Trebbiani di Ascoli, Maria Stella Origlia. Nella lista ci sarà anche un rappresentante del movimento di Calenda mentre Europa+ non ha ancora avviato le consultazioni in sede locale. Il Partito socialista vanta il segretario Umberto Pasquali ed Emidio Luzi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico