Fiere, turismo, cultura: ristori-bis con i primi 4,7 milioni in attesa della manovra da 80-100. Castelli: «Risorse per uscire dalla crisi sanitaria»

L'assessore Guido Castelli
ANCONA Un assaggio prima della portata principale. Le risorse regionali destinate a lenire l’effetto domino dell’emergenza Covid sull’economia delle...

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ANCONA Un assaggio prima della portata principale. Le risorse regionali destinate a lenire l’effetto domino dell’emergenza Covid sull’economia delle Marche oscilleranno tra gli 80 ed i 100 milioni di euro, ma non saranno messe in campo prima di luglio. Così, per dare una spinta alla stagione estiva alle porte, la giunta ha nel frattempo approvato, lunedì, una sorta di preludio che interviene su due assi prioritari, tanto più in questo periodo dell’anno: turismo e cultura. Una “manovrina” da circa 4,5 milioni di euro totali, di cui circa 3,9 per l’anno in corso e 600mila euro per il 2022. 

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L’atto approvato
Giusto uno spuntino, ma finalizzato a dare un primo stimolo all’economia di settore per partire con il piede giusto in quest’estate piena di incognite. Nello specifico, dalle maglie del bilancio regionale, vengono liberati già da subito 2.437.000 euro come incremento negli stanziamenti per interventi di promozione turistica, 1,4 milioni per interventi di promozione culturale e 50mila euro quali integrazione delle risorse destinate al segmento fieristico. I 600mila euro allocati sull’annualità 2022, invece, sono indirizzati agli interventi di promozione culturale. Le risorse andranno a finanziare gli obiettivi previsti nel Piano triennale del turismo, approvato lo scorso 20 maggio, e nel Piano triennale della Cultura, che invece ha avuto il via libera dal Consiglio regionale il 23 aprile. 


I dettagli dell’operazione
In particolare, si concentreranno sullo sviluppo digital e social del brand Marche e su iniziative declinate sul territorio, come ad esempio il bando per la destagionalizzazione turistica, ma anche il servizio di shuttle destinato ai croceristi all’interno del porto di Ancona. Una piccola variazione di bilancio, apripista della manovra vera e propria che si assesterà, si diceva, tra gli 80 ed i 100 milioni di euro. Un tesoretto da mettere insieme utilizzando gli avanzi vincolati del bilancio, che in totale ammontano a circa 273 milioni di euro. Palazzo Raffaello ha già avviato il confronto con associazioni di categoria, sindacati ed associazioni dei consumatori per definire nel dettaglio i settori a cui destinare i fondi individuati, onde evitare l’effetto doppione con i ristori previsti dal governo centrale. 


L’integrazione
La manovra è simile a quella approntata alla fine della prima ondata della pandemia dalla precedente giunta: il cosiddetto “bazooka” da 210 milioni di euro voluto dall’allora governatore Luca Ceriscioli proprio per integrare gli aiuti nazionali con un provvedimento tarato sulle specifiche necessità delle Marche. Un’esperienza positiva che verrà replicata, ma che non esaurisce gli interventi ipotizzati dall’esecutivo Acquaroli per rilanciare l’economia regionale dopo la devastante batosta del Covid. Oltre alla manovra, infatti, c’è un altro provvedimento che si vuole aggiungere a stretto giro di posta: «Subito dopo l’estate ci sarà l’assestamento di bilancio – spiega l’assessore al Bilancio Guido Castelli –. Il 2021 è un anno in cui si annunciano tante risorse (dal Recovery Fund ai fondi della nuova Programmazione europea 2021/2027, ndr) per le comunità e le imprese, ma arriveranno nel 2022. Dovremo dunque curare la fuoriuscita dalla crisi sanitaria con risorse domestiche di bilancio».


La destinazione


Intanto, si è scelto di partire con il primo stralcio destinato a turismo e cultura. Allargando lo zoom al quadro generale, nei confronti fin qui avvenuti, le organizzazioni sindacali hanno chiesto di porre particolare attenzione, nell’utilizzo delle risorse, al tema della qualità del lavoro ed alla tutela dei fragili. In questo senso, nella manovra Covid dovrebbe essere riservata una rilevanza specifica alle Rsa.

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Corriere Adriatico