ANCONA - Parte in salita la corsa del centrosinistra nelle Marche tradizionalmente “rosse”. Nel sondaggio di Tecné commissionato dall’agenzia Dire,...
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Nutrito il partito degli incerti e di chi intende astenersi, al 41%. Ma oltre alle tre citate nel sondaggio, ci sono altre cinque compagini con altrettanti aspiranti governatori. Nell’ultimo giorno utile – ieri – per il depositi delle liste provinciali in Corte d’Appello, è stata presentata anche l’ottava candidata alla presidenza della Regione, ovvero Anna Rita Iannetti, di Montesilvano, esperta in neuroscienze per la Biologia del Comportamento, sostenuta dal Movimento 3V (Vaccini vogliamo verità) - Libertà di scelta. Tutto come da programma per gli altri sette: la Contigiani ha presentato regolarmente le liste ieri mattina. I due maggiori competitor Acquaroli e Mangialardi sono fermi entrambi a 6 liste.
Si conclude con un nulla di fatto, ed ormai è ufficiale, il tentativo di creare un asse giallo-rosso nelle Marche, volontà espressa anche da un voto su Rousseau. Per il mancato accordo esprime rammarico la sottosegretaria Dem al Mise Alessia Morani, che lancia l’amo all’elettorato pentastellato: «a questo punto non possiamo fare altro che un patto con gli elettori del M5s affinché votino il nostro candidato. Sarà nostro compito, in caso di vittoria, coinvolgere comunque il M5s nelle scelte della regione. Non sprechiamo questa occasione».
Nell’altra metà del campo, il centrodestra marcia unito e compatto e ieri, ad Ancona, sono stati ufficialmente presentati i 30 nomi di Forza Italia, tenuti a battesimo dal vicepresidente azzurro Antonio Tajani, dal deputato Simone Baldelli e dal commissario per le Marche, Francesco Battistoni, affiancati dal candidato governatore Acquaroli. «Noi possiamo fare un in bocca al lupo al presidente e non ai presidenti, perché nel centrodestra siamo sempre in grado di fare sintesi, a differenza dei nostri avversari – parte con una stoccata in punta di fioretto Tajani –. Dobbiamo cambiare il sistema clientelare che si è instaurato in questa regione dopo decenni di governo di sinistra e, per questo, abbiamo aperto le nostre liste al civismo». Allarga poi il perimetro parlando di Mes - «che noi vogliamo e che per questa regione significherebbe un miliardo per la sanità» - e di Recovery Fund: «ci batteremo le Marche ed il centro vengano escluse dalla sua progettualità». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico