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ANCONA - Poco meno di 12 milioni di euro per finanziare le premialità al personale sanitario direttamente coinvolto nel contrasto all’emergenza Covid. Dopo le polemiche che avevano investito la precedente amministrazione, la Regione Marche ha destinato parte delle risorse europee Fse 2014/2020 per le prestazioni “extra” richieste al fine di arginare lo tsunami che si stava abbattendo sulle strutture ospedaliere, con un tour de force iniziato nel marzo 2020 e non ancora arrivato al traguardo.
L’attività istruttoria condotta con le aziende del Servizio sanitario regionale, a partire dallo scorso mese di aprile, ha consentito di individuare e quantificare le spese del personale sanitario (straordinari, indennità e premi) che potevano essere rendicontati sui fondi comunitari.
La situazione
Tracciato il perimetro, lo scorso 7 giugno Palazzo Raffaello ha dato disco verde alla delibera 721 con cui venivano approvati gli accordi con gli enti del Ssr, effettuando il riparto delle risorse fino alla concorrenza dell’importo della prima tranche di fondi Fse pari a 5,75 milioni di euro (3.849.116 euro per l’Asur, 1.150.339 euro per gli Ospedali Riuniti di Ancona, 465.126 euro per l’azienda ospedaliera di Pesaro Marche Nord, e 285.419 euro per l’Inrca).
Le fasi in atto
«La riprogrammazione del Por Fse si è svolta in due fasi e si è conclusa in questi giorni - spiega l’assessore al Bilancio Guido Castelli -. La prima fase, negoziata con la Commissione europea e terminata con l’approvazione della riprogrammazione del Por da parte del Consiglio regionale, si è realizzata nel corso del 2020 e ha riguardato una disponibilità di 5,75 milioni di euro. La seconda fase, finalizzata a rendere disponibili ulteriori risorse per 6,1 milioni di euro, è stata più importante e ha comportato la necessità di un negoziato articolato con la Ue, che ha approvato la modifica del Por con decisione della Commissione del 2 giugno scorso. In contemporanea - prosegue il titolare della delega – è stata ottenuta anche l’approvazione da parte del Consiglio regionale della seconda riprogrammazione, con la deliberazione amministrativa dell’8 giugno».
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