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ANCONA - La Regione ha deciso di affrontare l’emergenza lupi e cinghiali nelle Marche con un piano strategico studiato assieme a cacciatori, ambientalisti e associazioni agricoltori. Ma dopo le festività natalizie. A dare un’accelerata ci ha pensato il consigliere regionale Giacomo Rossi (Civici Marche) con una proposta di legge presentata alle Camere che ha scatenato subito la dura reazione della Lac (Lega per l’abolizione della caccia) ma non solo.
Il documento
«Ho ricevuto pesanti minacce in questi giorni - racconta Rossi - ma non mi fermo. Sono convinto della necessità di trovare subito una soluzione a questa emergenza». La proposta di legge è stata successivamente sottoscritta dal consigliere regionale Mirco Bilò (Lega) e chiede una deroga sulla selezione dei lupi e degli ibridi di lupo.
Le critiche
La proposta di legge presentata da Rossi è stata duramente contestata dalla Lac, la Lega per l’abolizione della caccia: «Le giustificazioni addotte dai due consiglieri per far riaprire la caccia al lupo sono prive di qualsiasi fondamento scientifico e servono solo a fomentare un clima di odio e di paura nella popolazione, specie quando si afferma che il lupo entra nei giardini delle case, sbrana i cani e gli animali domestici nei cortili e rappresenta ormai un pericolo anche per l’uomo stesso. Tutto ciò - si legge nella nota della Lac - è smentito dal fatto che, in tutto il Pianeta, negli ultimi 150 anni, non sono mai stati registrati casi di attacchi all’uomo da parte di lupi. In realtà questa proposta di legge è l’ennesimo regalo dei politici ai cacciatori, in quanto il lupo rappresenta il loro maggior “competitor”, perché le sue prede preferite sono i cinghiali, che guarda caso sono anche quelle più ambite dai cacciatori, visto che ne traggono un’importante fonte di guadagno».
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Corriere Adriatico