«Dubai-Marche, pronti al decollo» È aperta la strada per Expo 2020

«Dubai-Marche, pronti al decollo» È aperta la strada per Expo 2020
ANCONA - Il ponte per Dubai Expo 2020 è aperto: per le Città Creative e per le Marche ci sarà uno spazio speciale alla prossima esposizione universale. Lo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ANCONA - Il ponte per Dubai Expo 2020 è aperto: per le Città Creative e per le Marche ci sarà uno spazio speciale alla prossima esposizione universale. Lo conferma indirettamente il ministro dell’Economia degli Emirati Arabi, Sultan Al Mansouri nell’intervista rilasciata al Corriere Adriatico nel quadro dei lavori del Comitato scientifico della Fondazione Merloni.


Ministro Al Mansouri, gli Emirati Arabi stanno perseguendo l’obiettivo della diversificazione economica per sganciarsi dall’industria del petrolio. Come si sposa questo con la lunga amicizia del suo Paese con le Marche?
«Vogliamo allargare nuovi settori come industria, turismo, finanza e lavorare sull’innovazione in ambiti come la formazione, la salute, energie rinnovabili, acqua, aerospazio e logistica. Abbiamo una lunga e fruttuosa amicizia con le Marche, costruita nell’arco di 20 anni, grazie ai rapporti con il precedente governatore Spacca. Le Marche sono molto ben quotate a Dubai. Dobbiamo continuare su questa strada».

All’inizio di luglio lei ha visitato la Liguria focalizzando le attenzioni sul settore immobilare e sull’acquisizione di nuove tecnologie. Ci sono sentieri analoghi per le Marche?
«Ci interessano entrambi gli ambiti, del resto se vuoi innovare da questo bisogna passare. I risultati raggiunti dalla tecnologia italiana in particolare mi affascinano: avete imprenditori incredibili».

Lei conosce Merloni, Pieralisi, Brachetti Peretti: ha avuto tempo di incontrarli in questi giorni marchigiani?
«Mi sono dedicato ai lavori del Comitato scientifico della Fondazione Merloni. In termini di scenari internazionali si è studiato l’impatto che può avere la politica protezionistica di Trump; per contro in ottica italiana si è valutato il rilancio dell’area colpita dal terribile terremoto».

Ci sono 400 imprese marchigiane iscritte alla Camera di commercio di Dubai: la strada è aperta. Come si può incrementare questo volume importante di relazioni economiche? Ci sono delle iniziative in proposito?
«È una forte cooperazione quella che si è creata non solo in termini commerciali, ma anche di investimenti. Molte joint venture sono state realizzate tra imprese delle Marche e degli Emirati. È il momento di insistere su questo sentiero: io invito i vostri imprenditori a venire e partecipare al nostro business: ci sono eventi internazionali ogni anno che fanno da calamita per aziende non solo delle Marche ma di tutto il mondo».

Gli Emirati sono un paese solido ma le recenti tensioni in Qatar hanno destato qualche preoccupazione.
«Il Qatar aveva sottoscritto accordi bilaterali politici, economici e riguardo alla sicurezza. Alcuni di questi sono stati violati e per questo Arabia, Emirati, Egitto e Bahrain hanno deciso di boicottare il Qatar. questo non minaccerà la stabilità degli Emirati: stiamo lavorando con la serenità di sempre in termini negoziali, come fatto con il Kuwait, per trovare soluzioni accettabili».

Laureato negli Usa e cittadino del mondo: che parte occupano nel suo cuore le Marche?

«Un posto speciale per la natura, le bellezze, la qualità del suo cibo ma soprattutto per l’umiltà della sua gente. Questo è il motivo per cui continuerò a superare le lunghe distanze per continuare e intensificare i nostri rapporti». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico