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ANCONA - L’ultima in ordine di tempo è stata inaugurata lo scorso 5 marzo nella frazione di Moie, a Maiolati Spontini. Ma di elisuperfici per far atterrare i voli di soccorso per i traumi più gravi, nelle Marche, ce ne sono in totale 44, comprese quelle per il servizio notturno. Il tempo massimo di percorrenza – che serve per raggiungere il comune di Carpegna – è di 25 minuti (senza differenza tra giorno e notte) e, in questo tipo di interventi, la tempestività è tutto.
Un progetto, quello per l’implementazione della Rete regionale elisuperfici (REM) al servizio anche della protezione civile, partito nel 2017, quando la Regione ha approvato il Protocollo d’intesa con il quale si individuavano le risorse economiche necessarie sia per l’adeguamento delle elisuperfici già esistenti che per la realizzazione di nuovi siti, soprattutto nell’area del terremoto, dove c’era necessità di un intervento più massiccio.
Le risorse
Per la realizzazione di sette nuove elisuperfici – a Visso, Fiastra, Acquasanta Terme, Montegallo, Montemonaco, Comunanza e Montegiorgio - e per l’adeguamento delle 17 esistenti nel cratere, sono state usate le risorse degli sms solidali per il sisma, per un importo complessivo di 1.710.000 euro.
La mappa
L’individuazione di ulteriori siti sul territorio regionale, potrà essere effettuata sulla base di indicatori e priorità: per esempio, le indicazioni fornite dai direttori di centrale operativa 118 sulla base dei dati relativi alle aree con maggior criticità di intervento dei mezzi sanitari di soccorso; oppure la presenza, nelle immediate vicinanze, di strutture ospedaliere, così da aumentare il grado di integrazione tra nosocomi e territorio. Tra i requisiti per poter accedere alla rete REM, anche l’assenza di altre elisuperfici nel territorio comunale, tempi di intervento lunghi e criticità nell’accessibilità dei mezzi di soccorso (sanitari e di protezione civile) a causa della presenza di vie di comunicazione di difficile percorrenza e/o con collegamenti inadeguati in quanto all’interno di territori morfologicamente complessi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico