La Lega nel dopo Marchetti: sfida aperta tra Latini e Lucentini per subentrare al commissario

La Lega nel dopo Marchetti: sfida aperta tra Latini e Lucentini
ANCONA L’epoca del commissariamento è ormai agli sgoccioli. Dopo oltre 5 anni, la Lega delle Marche si avvia verso il congresso regionale per l’elezione del suo...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ANCONA L’epoca del commissariamento è ormai agli sgoccioli. Dopo oltre 5 anni, la Lega delle Marche si avvia verso il congresso regionale per l’elezione del suo nuovo segretario e ai nastri di partenza ci sono due nomi in particolare a contendersi il titolo: quelli della deputata Giorgia Latini e dell’ex onorevole Mauro Lucentini. 

 

L’inizio

Era il lontano 2017 quando alla guida del Carroccio marchigiano venne imposto un “Papa straniero”. Nello specifico, l’allora senatore Paolo Arrigoni, originario di Lecco. Iniziava così un’era durata più di un lustro, che ha visto anche un avvicendamento al vertice. Nel maggio 2020, infatti, il ribaltone in casa Lega porta nelle Marche il giovanissimo deputato Riccardo Augusto Marchetti che, appena 33enne, soffia il posto di commissario regionale al collega di partito dopo la brillante campagna elettorale condotta nella sua Umbria, conclusa con lo storico successo del centrodestra a trazione leghista e l’elezione di Donatella Tesei. Nelle Marche serviva una formula simile: nel settembre 2020 ci sarebbero state le Regionali e anche da noi il terreno era fertile per una vittoria storica dopo decenni di governi di centrosinistra. Così una Lega in quel periodo con il vento in poppa punta sul suo cavallo vincente e fa planare Marchetti sul territorio. L’obiettivo è quello di riuscire a spuntarla anche sugli alleati in termini di preferenze: i Fratelli d’Italia erano riusciti ad averla vinta sul candidato governatore (Francesco Acquaroli), dunque servivano i numeri in Consiglio regionale per ristabilire l’equilibrio interno all’asse. 

Il risultato

Risultato: Carroccio primo partito a Palazzo Raffaello. E di lì a poco, Marchetti potrà intestarsi anche l’elezione di Sandro Parcaroli a sindaco di Macerata. Nome fortemente voluto - e quasi imposto agli alleati - proprio dalla Lega. Non ne sbaglia una. Ma in politica, si sa, il vento in poppa non dura in eterno e la parabola discendente percorsa dal partito a livello nazionale si traduce tale e quale nelle Marche. Un declino che viene cristallizzato nel deludente risultato alle Politiche di settembre. Da quel momento in poi, Marchetti quasi non tocca più palla e, dalle nomine della sanità alle Amministrative di Ancona, Acquaroli gli fa passare sopra la testa tutte le decisioni più importanti. Adesso il tempo è maturo per il nuovo corso e, dopo aver espletato i congressi provinciali previsti in questo mese, toccherà al livello regionale scegliere il suo nuovo segretario (presumibilmente dopo le Amministrative di maggio). In pole, si diceva, ci sono per ora Lucentini - che dopo la mancata riconferma in Parlamento a settembre è in cerca d’autore - esponente del partito del Fermano, e la deputata (al secondo mandato) ed ex assessora regionale all’Istruzione Latini, in quota alla Lega dell’Ascolano. Il duello può cominciare.

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico