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ANCONA Le Marche sono campionesse italiane di export nei primi nove mesi di quest’anno. Il dato, elaborato dall’Istat, è impressionante: +89,4%. Ovvero, il fatturato sviluppato dalle aziende marchigiane con i clienti stranieri è cresciuto dell’89,4% rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso, superando così i 17 miliardi di euro. Sul podio, dietro le Marche, ci sono Sardegna (+73,9%) e Sicilia (+66,7%). Una crescita, quella marchigiana, “drogata” dal settore farmaceutico che ha permesso alla provincia di Ascoli Piceno di quintuplicare il suo valore rispetto all’anno scorso.
I risultati
Ma anche togliendo il miglior realizzatore della squadra, le Marche fanno meglio dell’Italia: +23,1% contro +21,2%.
Il commento
Il presidente di Confindustria Marche Roberto Cardinali è soddisfatto ma non nasconde i timori per il futuro. «È un risultato particolarmente significativo trainato dal comparto farmaceutico ma che ha coinvolto tutti i principali settori di specializzazione» afferma Cardinali. «L’industria manifatturiera marchigiana continua a reggere in termini di produzione e vendite a fronte di costi altissimi, difficoltà di approvvigionamento di materie prime e beni intermedi, aumento di costi e tempi di trasporto, rialzo dei tassi di interesse, minore liquidità disponibile a causa delle bollette energetiche ed erosione progressiva dei margini che rende sempre più difficile gli investimenti. Non sappiamo però - ha concluso Cardinali – per quanto ancora riusciranno a resistere le nostre imprese se non si interverrà con misure strutturali e coraggiose su lavoro e crescita».
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Corriere Adriatico