Il presidente Fenni: «Il calzaturiero sta marciando a due velocità». Ecco quali aziende vanno forte

Il presidente Fenni: «Il calzaturiero sta marciando a due velocità». Ecco quali aziende vanno forte
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FERMO -  Formazione, sfida primaria della calzatura fermana. Valentino, Fenni, presidente della sezione calzatura all’interno di Confindustria Fermo, indica le possibili misure di sostegno per un settore che va a due velocità: corrono le imprese che producono per i grandi marchi del lusso, va piano il gruppetto dei calzaturifici che hanno un marchio proprio. Anche i problemi sono diversi. Ma quello della formazione e del lavoro è comune. 

 


L’assemblea


Se ne parlerà anche nell’assemblea generale di Confindustria Fermo che si svolgerà venerdì dalle ore 10, al teatro dell’Aquila. Presenti i vertici regionali dell’associazione e della politica e il presidente di Confindustria nazionale Carlo Bonomi. «La sfida primaria è senza dubbio quella della formazione, perché l’età media del personale nelle aziende cresce e molte figure chiave sono vicine al pensionamento» è l’analisi di Fenni che poi prospetta alcune soluzioni: «Serve un patto di fiducia con le scuole (pensiamo all’Ipsia Moda di Fermo), oltre che un potenziamento degli Its. Va potenziato il legame tra la scuola e il sistema moda. Sono certo che la dirigente scolastica dell’Ipsia saprà cogliere l’apertura del nostro presidente Fabrizio Luciani. Insieme pianificheremo percorsi vincenti per tutti. Esperienze passate come ‘Botteghe di mestiere’ o ‘Adotta un giovane’ hanno funzionato, così come l’iniziativa ‘Learning by doing’ di Confindustria Marche».

L’imprenditore di Grottammare chiama in causa anche la Regione che potrebbe prevedere contributi capaci di incentivare le assunzioni dopo il periodo di tirocinio, agendo sull’ormai ingestibile costo del lavoro. Fenni snocciola anche altre misure utili per la competitività delle imprese. «La nuova programmazione dei fondi europei va indirizzata sull’innovazione del prodotto, sulla formazione del personale, in particolar modo aumentando l’attrattività verso i giovani, sulla riorganizzazione dei processi che devono conciliare la sostenibilità economica a quella ambientale» dettaglia il numero uno dei calzaturieri fermani che mette in guardia gli ottimisti dopo l’aumento dell’export registrato dalla provincia di Fermo. Un aumento al quale hanno contribuito soprattutto le esportazioni delle aziende che rivestono il ruolo di subfornitori delle griffe del lusso. Un altro aspetto da considerare nella lettura dei numeri è il differente peso che hanno le grandi aziende rispetto alle Pmi locali.


Il direttivo


Problematiche discusse durante l’ultima assemblea dei calzaturieri che ha portato all’elezione del nuovo direttivo composto da 15 imprenditori. «Ho voluto quattro vicepresidenti che sono stati poi votati dai colleghi: Paolo Bracalente, Marino Fabiani, Alberto Fasciani e Caterina Leombruni» spiega il presidente Fenni. I consiglieri sono gli esperti Graziano Mazza, Giampietro Melchiorri, Arturo Venanzi, Rodolfo Zengarini. Monica Virgili, Luca Guerrini e Gianluca Tombolini. E i più giovani Andrea Vallasciani, Samuele Camerlengo, Riccardo Cesetti, Patrizia Iachini e Francesco Pieroni. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico