Marche unica regione destinata lunedì all'arancione. Sforati i parametri dei ricoveri ma il rischio è classificato basso e i contagi scendono del 20%

Il rischio classificato come "basso"

Marche unica regione destinata lunedì all'arancione. Sforati i parametri dei ricoveri ma il rischio è classificato basso e i contagi scendono del 20%
ANCONA - Com’era già scontato guardando i dati di giovedì, le Marche cambieranno colore entrando da lunedì prossimo in zona arancione, dove anche in...

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ANCONA - Com’era già scontato guardando i dati di giovedì, le Marche cambieranno colore entrando da lunedì prossimo in zona arancione, dove anche in caso di rapido abbassamento dei parametri dovrebbero restare per tre settimane, a meno che nel frattempo non cambi qualcosa nel sistema di monitoraggio delle Regioni. Dopo una vigilia e un’intera mattinata di fibrillazioni politiche sulle sorti cromatiche della nostra Regione, verso le tre di pomeriggio il governatore Acquaroli, prendendo atto di uno scenario già evidente dal giorno prima, annunciava di aver saputo dal ministro Speranza che era pronta l’ordinanza per il passaggio delle Marche in arancione, unica regione destinata lunedì al cambio di fascia nella mappa di un’Italia per il resto invariata. 

Marche in arancione, ma le restrizioni valgono solo per i No vax. Scontro sui colori. Acquaroli (Fdi) su Fb: «Da superare». Subito migliaia di commenti

 

 

Tanti musi lunghi, come se la mutazione cromatica pesasse come prima dell’introduzione del Green pass, mentre con l’attuale sistema per chi ha il certificato verde rinforzato non cambia proprio nulla: zero restrizioni aggiuntive, persino se si andasse in fascia rossa.


La decrescita
Le Marche, nonostante ieri abbiano registrato per il nono giorno consecutivo un calo dell’incidenza settimanale dei nuovi positivi (scesa a 2.071 ogni 100mila abitanti, meno 20% rispetto alla settimana precedente) pagano lo sforamento di entrambi i parametri sulla saturazione per Covid dei posti letto totali, sia in terapia intensiva che in area medica. 
Secondo il report del monitoraggio settimanale diffuso ieri dalla cabina di regia Ministero della Salute-Istituto superiore di Sanità, aggiornato al 2 febbraio scorso, siamo al 24% per le rianimazioni e al 34% per i reparti non intensivi, anche se ieri la Regione Marche obiettava fornendo dati leggermente inferiori (ma comunque entrambi oltre le soglie fissate per il cambio di colore) e in ulteriore miglioramento nella giornata di ieri: il tasso di occupazione nelle terapie intensive è sceso al 21,1% (54 pazienti su 256 posti letto) mentre in area medica siamo al 32,9% (338 pazienti su 1.027 posti letto). Pur con una curva in pendenza verso il basso, dopo un picco di quasi 2.700 casi settimanali ogni 100mila abitanti registrato dieci giorni fa, il sistema sanitario marchigiano fatica ancora a smaltire il surplus di ricoveri per Covid, una curva che solitamente impiega una o due settimanale ad allinearsi a quella dei contagi. 
Tutto lascia sperare in una situazione in miglioramento anche negli ospedali, tanto che nel report di ieri della Cabina di regia le Marche figurano tra le 15 Regioni classificate a rischio “basso” nell’evoluzione dello scenario epidemiologico, mentre tre Regioni o province autonome sono a rischio alto, a causa dell’impossibilità di valutazione per incompletezza dei dati inviati, e altre tre a rischio moderato. Spicca tra i dati dell’ultimo report, un indice Rt di trasmissibilità del virus molto elevato per la nostra regione, addirittura a 2.3, ma trattandosi di una stima aggiornata al 19 gennaio scorso, dargli troppo peso significherebbe osservare l’evoluzione dell’epidemia dallo specchietto retrovisore.


Il bollettino di ieri, per guardare più all’attualità, ha registrato 4.030 nuovi casi di positività al Sars-Cov-2 (ormai tutti della variante Omicron) e un calo dei ricoveri, scesi a 392 (-3 rispetto a giovedì) grazie anche a 24 dimessi. I decessi correlati all’epidemia sono stati sette (di pazienti tra 57 e 92 anni) mentre i marchigiani positivi al Coronavirus, tra ricoverati e in isolamento domiciliare, sono scesi a 25.203 (-191).

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Corriere Adriatico