OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
ANCONA - Il giro di boa è stato superato. A due settimane dall’inizio della scuola, il temuto aumento di casi positivi al Covid sembra rimanere ancora a distanza. La curva del contagio continua a mostrare una marcata flessione, con un tasso d’incidenza mai così basso da metà luglio. L’autunno è appena iniziato ed il dato va preso con estrema cautela ma, almeno per il momento, la situazione epidemiologica pare essere sotto controllo.
L’equazione si è invertita
Un quadro che inverte l’equazione, come spiega il dottor Alberto Tibaldi, coordinatore del Dipartimento di prevenzione dell’Asur: «la notizia è che le scuole sono un ambiente sicuro ed iper-controllato. Le positività derivano invece dal contesto domestico, portate poi dai bambini a scuola. E per il principio di massima cautela, questo fa scattare le quarantene delle classi. Però i dati delle prime due settimane di scuola ci hanno permesso di consolidare una situazione epidemiologica controllabile con sufficiente tempestività».
L’importanza del vaccino
«Abbiamo capito tutti l’importanza di poter contare su una base di popolazione vaccinata per non avere impennate significative – osserva Tibaldi –. Ormai viaggiamo su numeri che riusciamo a gestire anche con il tracing. Le misure di prevenzione diventate ormai una prassi - mascherine, distanziamento, disinfezione delle mani e delle superfici –, abbinate ad una base di popolazione ben vaccinata, ci restituiscono i valori di circolazione che abbiamo».
La circolazione asintomatica
Vale a dire che il virus sta circolando, «ma in maniera asintomatica e quindi neanche lo percepiamo. Ecco che abbiamo cambiato totalmente la percezione di pericolosità del Covid, perché gli strumenti in campo sono molto efficaci rispetto a quelli che avevamo un anno fa». La situazione epidemiologica nelle scuole non è però omogenea su tutto il territorio. «Nell’area vasta 3 di Macerata ci sono più classi in quarantena rispetto alle altre province», fa sapere Tibaldi. Nella classifica seguono poi l’Av1 di Pesaro Urbino e quella di Ancona, mentre presentano numeri più contenuti l’av 4 di Fermo e l’av5 di Ascoli Piceno. «È lo strascico della curva più importante che abbiamo avuto nella provincia maceratese rispetto alle altre. L’Area vasta 1, per esempio, è stata sempre “capofila” nella prima fase, mentre l’Av2 ha avuto il suo bel da fare nella seconda. Ora tocca all’Av3. Per il momento, il Fermano sembra essere protetto e l’Av5 ancora di più». Un’immagine del virus che sembra scendere verso sud. Per tenere sotto controllo gli eventuali contagi nel mondo scolastico, quest’anno è stata introdotta anche la sperimentazione degli istituti sentinella e, per il momento, anche questo screening conferma una circolazione molto limitata tra i banchi. Fino a martedì, infatti, su circa 1000 studenti testati con i salivari molecolari – tra primarie e secondarie di primo grado – ne era risultato positivo solo uno in una scuola elementare del Fermano. Ma questo monitoraggio presenta un difetto: «deve esserci una produzione importante di saliva da parte di chi fa il test – prosegue nella spiegazione Tibaldi –. Se non sono ben imbevuti, potrebbero non essere attendibili per il test da fare poi in laboratorio. Quindi se l’obiettivo che ci fissiamo è di avere 100 campioni, dovremmo fare 150 tamponi».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico