La riservista vaccinata diventa un caso. L'Asur: «Era tra le persone a rischio». La donna: «Preallertata? No, passavo e mi sono fermata»

La riservista vaccinata diventa un caso. L'Asur: «Era tra le persone a rischio». La donna: «Preallertata? No, passavo e mi sono fermata»
ANCONA - Un bel pasticcio. Diciamo pure un caso. Il giorno dopo la notizia del vaccino anti Covid somministrato sabato a una riservista presentatasi all’ultim’ora al...

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ANCONA - Un bel pasticcio. Diciamo pure un caso. Il giorno dopo la notizia del vaccino anti Covid somministrato sabato a una riservista presentatasi all’ultim’ora al centro della Baraccola ad Ancona, la Asur prova ad attaccarci una toppa. Che regge con grande fatica. 

 

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Il comunicato delle 19
Leggiamo il comunicato che via Oberdan manda alle 19.21 dopo una giornata passata a ruminare la risposta: «La Asur smentisce categoricamente la presenza di liste per cosiddetti “riservisti” in quanto l’Asur utilizza il criterio dell’overbooking con elenchi di soggetti prenotati per la vaccinazione, sulla base delle categorie di soggetti vaccinabili previste per quella stessa giornata (es. over 80, insegnanti, over 70, estremamente vulnerabili, ecc.)». Poi continua facendo capire che invierà una segnalazione in procura per C.C. in quanto trattenutasi fuori comune in regime di zona rossa («non si comprende - si legge nella nota - come mai in assenza di qualsiasi giustificativo, quale la prenotazione al vaccino, sia stato possibile in condizione di zona rossa, uscire dal proprio Comune, come dichiarato dalla stessa “cittadina di Porto Recanati” e aspettare “un’ora” davanti al Paolinelli»). 


La presunta prova
E infine presenta la prova che autorizza i vaccini non prenotati: «Dalla documentazione agli atti - scrive Asur - risulta che la vaccinazione sia stata eseguita poiché la suddetta ha presentato e sottoscritto una autocertificazione attestante il diritto prioritario alla vaccinazione». Quindi, in sintesi: il vaccino è regolare e non ci sono corsie preferenziali. Conclude Asur: «Evitate inutili attese nei siti vaccinali se non siete prenotati oppure chiamati da Asur per anticipare l’appuntamento». Per questo il Corriere Adriatico ha chiesto chiarimenti sul «criterio dell’overbooking». 


Il criterio dell’overbooking


Cosa significa? Risponde la dirigente generale Nadia Storti: «Che noi oltre a prendere prenotazioni preallertiamo tra over 80 non vaccinati, estremamente fragili e via scorrendo le categorie a rischio includendo anche i volontari della protezione civile, invitandoli a presentarsi a margine delle vaccinazioni regolari perché se ci sono prenotazioni non rispettate ne possono approfittare». Abbiamo chiesto alla mamma portorecanatese, C. C. di 53 anni, cardiopatica, se per caso fosse andato proprio così. Risposta: «Io preallertata? No. Ero andata a fare una visita ad Ancona (motivo per cui era fuori comune, ndr), ci ho provato, mi sono fermata ed è andata bene. Se gli altri 17 in fila come erano stati preallertati? Non credo ma non lo posso dire con certezza. Però ricordo che il medico prima di farci entrare ha chiesto se ci fossero tra di noi volontari della protezione civile. Ci hanno preso le date di nascita e sono andati a scalare». Come a dire: vi ho dato una mano a non buttare una dose di vaccino, bastava dirlo. 

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Corriere Adriatico