Il rischio Covid "moderato-alto" fa saltare la zona gialla nelle Marche: se ne riparla tra una settimana

Il rischio Covid "moderato alto" fa saltare la zona gialla nelle Marche: se ne riparla tra una settimana
ANCONA - Indice di replicazione del contagio Rt sotto la soglia critica, classificazione complessiva di rischio “moderata”, ma con prognosi di possibile passaggio ad...

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ANCONA - Indice di replicazione del contagio Rt sotto la soglia critica, classificazione complessiva di rischio “moderata”, ma con prognosi di possibile passaggio ad “alta”, soprattutto per il sovraccarico dell’epidemia sul sistema sanitario e per i nuovi focolai in Rsa o ospedali.

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E’ quest’abbinamento, come una settimana fa, a colorare le Marche di arancione, vanificando le aspettative del governatore Acquaroli (e non solo) di un allentamento delle misure restrittive. Prima di passare in una fascia con limitazioni più soft, ministero della Salute e Istituto superiore della Sanità vogliono che le Regioni confermino i miglioramenti per almeno due settimane. 

 

E pesa ancora il nuovo criterio, introdotto già con il penultimo report di 8 giorni fa, che restringe la via per tornare in zona gialla: non basta un Rt inferiore a 1, valore-soglia che le Marche rispettano da diverse settimane, perché serve una classificazione di rischio complessiva (basata su 21 valori che misurano la diffusione del virus e la resilienza del sistema sanitario) che non superi la soglia “moderata”. Per le Marche quasi ci siamo, perché la classe di rischio nel report illustrato ieri è “moderata ad alto rischio di progressione a rischio alto”. Una prognosi di tendenza al rialzo che per ora costa alle Marche un’altra settimana di zona arancione, anche se buona parte dei parametri monitorati nella settimana di riferimento (dall’11 al 17 gennaio) confermano un raffreddamento dell’epidemia e fanno ben sperare per il report di venerdì.

La frenata

Rispetto alla settimana precedente i nuovi casi di Sars-Cov-2 sono diminuiti quasi di un quinto (-18,8%), passando da 3.228 a 2.621, con un’incidenza settimanale per 100mila abitanti scesa da 212,6 a 172,6, nonostante una diagnostica molto spinta con circa 4mila casi testati al giorno, tra molecolari e antigenici. Anche l’Rt resta nei limiti di guardia, salendo di un’inezia, da 0,97 a 0,98, con la stessa forchetta di oscillazione (0,87-1,09). Anche la capacità di tracciamento dei casi vede le Marche ai primissimi posti in Italia (con un 99,9%) stabilmente sopra soglia. Per questo nel report della Cabina di regia la valutazione della probabilità di una diffusione del virus fuori controllo è stimata per le Marche come “bassa”. Ma pesano ancora i focolai tra ospedali ed Rsa e soprattutto i ricoveri per Covid, che domenica scorsa, quando si “cristallizzano” i dati per il monitoraggio, erano sopra la soglia di rischio. Sia quelli in terapia intensiva, 83, il 38% del totale dei posti disponibili (la soglia è del 30%), sia per quelli in area medica, che con 590 pazienti raggiunge una saturazione del 50%, sopra la soglia del 40%. 

L’impatto alto

Così la valutazione d’impatto dell’epidemia sul sistema sanitario è classificata “alta”. Incrociando le due valutazioni di rischio, ne esce la classificazione “moderata tendenzialmente alta” che impedisce per ora alle Marche di tornare in giallo. Una promozione che però, se la tendenza non si inverte, appare molto probabile già nel prossimo monitoraggio. Anche perché nel frattempo l’istantanea scattata dal report, ferma a domenica scorsa, si è aggiornata. I ricoveri sono scesi da 673 a 634: 555 in area medica e 79 in terapia intensiva. L’unico dato che un po’ preoccupa è un rialzo dei contagi tra i più giovani: se è solo una sfebbrata occasionale, l’ultimo colpo di coda dell’effetto-Capodanno, le Marche tra una settimana dovrebbero tornare in zona gialla.

 

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Corriere Adriatico